Il protagonista indiscusso della quinta giornata della Festa del Cinema di Roma? John Travolta, ovviamente. Proprio l’attore di Grease e de La febbre del sabato sera è stato infatti ospite di uno degli Incontri Ravvicinati in programma durante la kermesse dedicata all’universo cinematografico. Un momento di confronto con il pubblico volto non solo a presentare The Fanatic, il thriller firmato Fred Durst che lo vede protagonista, ma anche a ripercorrere le tappe della sua carriera. Partendo proprio da quei film che ne hanno costituito le fondamenta. «I tre film più memorabili per me – ha dichiarato l’attore – quelli che meglio coprono il tempo sono Grease, Pulp Fiction e La Febbre del sabato sera. Sono molto orgoglioso di tutti e tre. La verità è che la vita di una persona è un mosaico di arte, esperienze, ma sono i pezzi che preferisci che ti permettono di essere senza tempo»
Una carriera ricca di lavori importanti e di soddisfazioni continue, quella di John Travolta. Non tutti gli attori possono infatti vantare una filmografia ricca come la sua: da Quentin Tarantino a Oliver Stone, da Mike Nichols a Terrence Malick, passando per John Woo e Brian De Palma, la star della Febbre del Sabato Sera ha lavorato per alcuni dei più grandi registi della storia del cinema. Un successo, il suo, che è arrivato quando ancora era giovanissimo, e che Travolta ha saputo gestire senza montarsi troppo la testa. «Vengo da una famiglia d’artisti – ha spiegato – e così anche se molto giovane non me ne sono fatto spaventare, ho pensato a come lo avrebbe accolto mia madre». E, proprio a motivo del suo successo, l’attore italo-americano ha avuto la possibilità di rifiutare alcuni lavori.
«Ho detto no ad American Gigolò, a Il miglio verde, a Ufficiale Gentiluomo, tutti ruoli che non ho accettato per una ragione o per l’altra, ma ho fatto altri ruoli, magari anche migliori. Non ho rimpianti», ha dichiarato.
Dopo aver attraversato le tappe salienti della carriera di John Travolta, il tema dell’Incontro Ravvicinato della Festa del Cinema di Roma si è poi spostato sulle nuove modalità di fruizione dei lavori cinematografici, come Netflix e Amazon, nonché sui quei generi di film che, negli ultimi anni, hanno registrato un exploit. «Non sono la persona giusta per parlare di cinema moderno», ha dichiarato l’attore. «Non è una critica, dico solo che non è per me. Mi piacciono le storie, i personaggi, mi piace essere profondamente commosso dal film al cinema. Tutto l’intrattenimento secondo me è valido se rende felice una persona, se lo ispira, bisogna lasciare che questo succeda. È una scelta, un gusto personale. Un’opinione».
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