Demolito ciò che restava del ponte Morandi di Genova. A quasi un anno dalla tragedia del crollo della struttura, a seguito del quale morirono 43 persone, oggi 28 giugno si è svolto l’ultimo atto. Prima della ricostruzione. Per l’ultima volta, per sei secondi, il ponte Morandi è esistito. Poi la deflagrazione controllata che ha fatto cadere gli ultimi piloni, attorno alle 9:30 di stamani (video da Twitter di Jari Pilati @jaripilati)

Si è trattato in particolare delle pile 10 e 11 del viadotto sul Polcevera. Per questo la struttura commissariale del sindaco Marco Bucci e la protezione civile hanno messo a punto la più grande evacuazione della storia di Genova. Le autorità hanno coinvolto 3.400 persone, mentre sono rimaste operative la sala della protezione civile in Prefettura, quella regionale e il Centro operativo comunale, come nei casi di allerta meteo.

Ad assistere al crollo definitivo erano attesi a Genova il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. Quest’ultimo è tornato sulla questione della revoca della concessione ad Autostrade, rimettendola al centro dell’agenda e ha riacceso la miccia con il gruppo Benetton: “I Benetton sono stati più veloci a rispondermi, minacciando azioni legali, che a chiedere scusa ai familiari delle vittime di Genova”, ha detto.

Oggi sarà a Genova anche la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta. Saranno ospitati in un’area di sicurezza, nei pressi dell’Ikea, messa a punto dalla struttura commissariale. A fare gli onori di casa il commissario per la ricostruzione, e sindaco, Marco Bucci. Ma anche il presidente della Regione, e commissario per l’emergenza, Giovanni Toti. Dopo l’implosione delle pile 10 e 11, si trasferiranno nello stabilimento Fincantieri di Sestri per esaminare le travi arrivate tre giorni fa, a bordo di una chiatta, e che costituiranno una parte per l’impalcato del nuovo ponte di Genova.

 

Photo e video credits: Twitter