Colpo alla ‘ndrangheta in Emilia Romagna. Da stamani 25 giugno, quando era ancora buio, la polizia esegue una serie di misure cautelari nei confronti di presunti appartenenti alle cosche che da tempo operano nella regione. Cosche storicamente legate ai Grande Aracri di Cutro.

Tra i destinatari delle misure anche il presidente del Consiglio comunale di Piacenza, Giuseppe Caruso. Secondo gli investigatori della Polizia, Caruso sarebbe parte integrante dell’organizzazione criminale che operava tra le province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza. E che aveva ai vertici soggetti considerati di primo piano come Salvatore Grande Aracri, Francesco Grande Aracri e Paolo Grande Aracri, anche’essi arrestati a Brescello, nel Reggiano.

Un centinaio le perquisizioni in tutta Italia. La polizia le effettua nei confronti di soggetti che, pur non essendo destinatari della misura cautelare, sono comunque risultati collegati alla cosca.

A coordinare le indagini nei confronti dei presunti appartenenti alle famiglie di ‘ndrangheta gli uomini del Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia. Operano anche gli uomini della Squadra mobile di Bologna in collaborazione con quelle di Parma, Reggio Emilia e Piacenza.

Le accuse per gli arrestati sono a vario titolo di associazione di stampo mafioso ed estorsione. Ma anche di tentata estorsione, trasferimento fraudolento di valori, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, danneggiamento e truffa aggravata. Per eseguire le misure cautelari sono impegnati oltre 300 agenti.

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