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Papà siriano bacia i suoi figli ritrovati: lo scatto della speranza [FOTO]

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Cipro, padre siriano ritrova i suoi tre figli in un campo profughi e li bacia: la foto della speranza che commuove il web.

Un momento di gioia e di amore nel campo profughi di Kokkinotrimithia, vicino a Nicosia. Un padre, Ammar Hammasho è siriano e vive a Cipro. Uno delle tante persone che è costretta vivere lontano dalla propria terra e dalla propria famiglia, per fuggire dalla distruzione e dalla morte. Qualcosa ha donato un momento di grande gioia e amore ad Ammar. Dopo un anno è riuscito a rivedere i suoi tre figli, che sono fuggiti dalla Siria e dopo aver affrontato un difficile cammino sono arrivati al capo dei rifugiati a Kokkinotrimithia insieme ad altre 250 persone.

Nella gioia anche il dolore, la doppia faccia di una stessa medaglia che ti può mettere davanti la vita. Ammar non ha potuto abbracciare i suoi figli, perché a loro è negato muoversi al di fuori del campo. Attraverso la rete, il padre ha potuto accarezzare e avere un contatto con i figli infilando le mani tra le maglie metalliche. Il fotografo Yiannis Kourtoglou ha immortalato il momento in cui Ammar è accovacciato e bacia i suoi figli. Il report dell’agenzia Reuters ha raccontato questa storia e la foto ha commosso tutta la Rete. 

Ammar ha raccontato la sua storia a Yannis: “La polizia mi aveva detto che dovevo aspettare ancora mezz’ora, ma non ce l’ho fatta e appena li ho visti sono corso verso di loro per baciarli“. Oltre ai tre bambini di 7, 5, 4 anni sono arrivati al campo di Kokkinotrimithia anche la moglie e il quarto figlio più piccolo di 18 mesi. La famiglia di Ammar ha compiuto lo stesso viaggio fatto da lui un anno prima. Si sono imbarcati a Mersin, in Turchia, e sono rimasti in mare per più di un giorno e tutto questo è stato possibile grazie ai soldi guadagnati dal padre come carpentiere a Cipro. Come ha detto Ammar loro sono stati costretti a lasciare la loro terra per salvarsi: “La mia casa in Siria è ridotta in polvere, non possiamo vivere lì. Non abbiamo un posto dove stare, abbiamo perso anche uno dei nostri figli. Quando la guerra finirà torneremo a casa. È il nostro paese“.

Photo Credits Facebook

Redazione

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