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Corsa al riamo nucleare in tutto il mondo. Anche la NATO accresce i suoi arsenali

In un futuro non lontano, sostiene Stoltenberg, "potremmo dover affrontare due avversari come Cina e Russia"

Dopo oltre 2 anni di guerra in Ucraina e 8 mesi di guerra a Gaza il pericolo della fine dell’umanità a causa della distruzione nucleare sta crescendo. In un’intervista al quotidiano inglese The Telegraph, il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha annunciato che l’Alleanza è in trattative per schierare più armi nucleari di fronte alla crescente minaccia da parte di Russia e Cina. Ci sono state consultazioni tra i membri dell’Alleanza sul ritiro dei missili dai depositi e sulla loro messa in stand-by. Pronti, cioè, per essere schierati.

Il segretario della NATO ha quindi precisato di non voler entrare “nei dettagli operativi. Ma dobbiamo consultarci su questi temi: questo è esattamente ciò che stiamo facendo“. Nell’intervista Stoltenberg ha lanciato un duro avvertimento sulla minaccia proveniente dalla Cina. Ha detto di aspettarsi che un possibile nuovo governo laburista nel Regno Unito (dove il 4 luglio si svolgeranno le elezioni politiche legislative) sia un fedele alleato della NATO. E ha difeso nuovi piani per la consegna di armi all’Ucraina, al di là del fatto che Donald Trump possa tornare a essere presidente degli Stati Uniti vincendo le prossime presidenziali Usa il 5 novembre.

nucleare arsenale Nato
A destra, il segretario della NATO, Jens Stoltenberg. Foto Ansa/Epa Olivier Hoslet

La NATO e le armi

Per il capo dell’Alleanza atlantica il mondo è oggi più pericoloso che in passato e occorre prepararsi militarmente. “L’obiettivo della NATO è un mondo senza armi atomiche, ma finché esisteranno tali armi rimarremo un’alleanza nucleare. Perché un mondo in cui Russia, Cina e Corea del Nord hanno armi atomiche, e la Nato no, è un mondo più pericoloso“.

Il segretario generale dell’Alleanza ha quindi avvertito che la Cina in particolare sta investendo massicciamente in armamenti moderni, compreso il suo arsenale atomico. Secondo la NATO Pechino vorrebbe arrivare a possedere 1.000 testate nucleari entro il 2030.

Arsenale nucleare nel mondo Stato per Stato
Foto X @SIPRIorg

E questo significa che in un futuro non molto lontano potremmo dover affrontare qualcosa che non abbiamo mai affrontato prima. E cioè due potenziali avversari dotati di energia nucleare: Cina e Russia. Naturalmente ciò ha delle conseguenze” ha affermato Stoltenberg al Telegraph. Gli Stati Uniti e i loro alleati europei, ha sottolineato, stanno attualmente modernizzando i loro arsenali atomici.

Nucleare, è questo il vero pericolo

Secondo il rapporto annuale del Sipri (Stockholm International Peace Research Institute), le superpotenze stanno sviluppando sempre di più i loro arsenali nucleari. La situazione geopolitica peggiora e gli Stati fanno sempre più affidamento proprio sulla deterrenza nucleare. Nel 2023 i 9 Paesi dotati di armi atomicheUsa, Russia, Regno Unito, Francia, Cina, India, Pakistan, Corea del Nord e Israele – hanno continuato a modernizzare i loro arsenali. Diversi di loro hanno dispiegato nuovi sistemi d’arma nucleare o con capacità nucleare.

12mila testate atomiche

A gennaio 2024 si contavano nel mondo circa 12.121 testate atomiche, di cui 9.585 – oltre i due terzi – in allerta. Secondo il rapporto del Sipri, 3.904 di queste armi capaci di distruggere il mondo sono schierate su missili o aerei. Con un aumento del 60% rispetto alle stime del gennaio 2023. Dai dati emerge come quasi tutte tali le testate appartengano alla Russia o agli Stati Uniti. Tuttavia il Sipri ritiene che la Cina, molto impegnata in un conflitto sotterraneo con gli Usa, abbia messo per la prima volta in allerta alcune di esse.

India, Pakistan e Corea del Nord a loro volta stanno cercando un modo per mettere più testate sui missili balistici. Regno Unito, Cina, Russia, Stati Uniti e Francia dispongono invece già di tali capacità. Secondo un rapporto della Campagna internazionale per l`abolizione delle armi nucleari (ICAN), lo scorso anno i 9 Stati dotati di armi nucleari hanno speso, sommati insieme, 91 miliardi di dollari. “Penso che sia giusto dire che è in atto una corsa agli armamenti nucleari“, ha detto all’AFP la direttrice dell’ICAN Melissa Parke.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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