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Calcio, il Milan riparte da Paulo Fonseca

Dopo 2 anni in Francia e a 3 anni dalla fine della sua esperienza alla Roma, l'allenatore portoghese ritorna su una panchina di prestigio

Con l’annuncio in conferenza stampa di Zlatan Ibrahimovic, il 13 giugno, è arrivata anche la conferma del Milan: Fonseca sarà il nuovo allenatore della squadra rossonera. Paulo Alexandre Rodrigues Fonseca, 51 anni, ex calciatore (difensore) è stato allenatore della Roma fra il 2019 e il 2021. Sarà operativo a Milano dal 1 luglio prossimo: arriva dalla panchina del Lille, in Francia.

Paulo Fonseca allenatore Milan 2024-2027
Paulo Fonseca. Foto Ansa/Epa Sebastien Nogier

Di seguito il comunicato del club: “AC Milan comunica di aver affidato la conduzione tecnica della Prima Squadra maschile a Paulo Fonseca. Nato a Nampula (Mozambico) il 5 marzo 1973, Paulo Fonseca inizia la propria carriera da allenatore nel 2005, partendo dalle giovanili dell’Estrela Amadora e proseguendo poi, tra i professionisti, nelle serie minori portoghesi. Nel 2012 debutta nel massimo campionato con il Paços de Ferreira, club con cui raggiunge l’accesso ai play-off di Champions League. Nel 2013 il passaggio al Porto, con cui arriva a vincere la Supercoppa di Portogallo, il suo primo trofeo da allenatore“.

Dopo una parentesi al Braga, con cui si aggiudica la Coppa di Portogallo, Paulo Fonseca “allena per tre stagioni lo Shakhtar Donetsk, con cui conquista 7 trofei e colleziona 103 vittorie in 139 partite. Nel 2019 il debutto nel campionato italiano con l’AS Roma, squadra con cui raggiunge la Semifinale di Europa League nel 2021. Allenatore del LOSC Lille dall’estate 2022, Fonseca termina la sua avventura in Francia dopo due stagioni in cui contribuisce a portare il club ad altrettante qualificazioni europee”. Col Milan Fonseca avrà un contratto triennale. “Il Club rivolge a Paulo e ai suoi collaboratori un caloroso benvenuto“.

Ibra e Cardinale Milan Fonseca allenatore
Ibrahimovic con Gerry Cardinale. Foto X @ACMilanInside_

Ibra su Fonseca e Cardinale

Anche l’allenatore portoghese ha voluto mandare subito un messaggio tramite i propri canali social: “Un onore, un orgoglio, una responsabilità. Forza Milan!“. Da parte sua l’ex bomber svedese e neo dirigente del Milan, Zlatan Ibrahimovic, ha tenuto la sua prima conferenza stampa proprio per annunciare Fonseca.

È la scelta giusta per la squadra che abbiamo a disposizione, c’era bisogno di qualcosa di nuovo dopo 5 anni. Vogliamo una squadra che domini il gioco. Antonio Conte? Non era ciò che cercavamo“. Questo in sintesi il suo pensiero. Ma l’incontro con i media è stata anche l’occasione per affrontare qualche tema di mercato. Su tutti il possibile sbarco in rossonero di Joshua Zirkzee: “Stiamo cercando un numero 9, è forte e non è un segreto. Cessioni? Maignan, Leao e Theo restano“.

I rapporti con Cardinale

Zlatan Ibrahimovic ha quindi parlato del suo rapporto con l’attuale dirigenza del Milan, e in particolare col patron del club rossonero, Gerry Cardinale. “Dopo sei mesi ho già i capelli grigi… Tutto è nato da un incontro a Milanello, su invito di Giorgio Furlani. Poi ho parlato con Gerry Cardinale, che mi ha proposto il ruolo di operating partner in RedBird. Io gli ho detto che per entrare al Milan da dirigente avevo bisogno di un progetto vincente. Io non accetto di perdere, chi mi conosce lo sa”.

“Parlando con Gerry ho capito che eravamo sulla stessa lunghezza d’onda“. “Abbiamo parlato tanto prima di iniziare quest’avventura. Parliamo la stessa lingua, lui è un vincente, col Milan è una questione personale, ha grande ambizione. Vuole un progetto vincente per il presente, ma anche per il lungo termine“. Sui suoi compiti in società Ibra ha dichiarato: “Capisco che tanti sono curiosi. Io lavoro vicino a Cardinale, collaboro con Moncada e Furlani. Sono coinvolto in quasi tutto, da Milanello a Casa Milan fino al Vismara. Però non è un ‘one man show’, qua ognuno ha le sue responsabilità“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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