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G7 in Puglia, cosa hanno deciso i leader dell’Occidente

Inserito il Piano Mattei per l'Africa nelle dichiarazioni conclusive, così come una visione dell'intelligenza artificiale del futuro

I leader dell’Occidente, riuniti al G7 di Borgo Egnazia, in Puglia, hanno adottato la dichiarazione finale del summit. Dai riferimenti ai diritti della comunità Lgbt all’assenza della parola aborto, dalla questione dei migranti ai moniti per Cina e Russia e fino all’appello per la pace in Medio Oriente. Sono questi alcuni temi trattati. Ai quali si aggiungono il Piano Mattei dell’Italia per l’Africa e le problematiche legate alla vorticosa espansione dell’intelligenza artificiale.

Tutti punti delle conclusioni del vertice di su cui c’è stata la convergenza tra i sette grandi della Terra. Un cenno al piano italiano per l’Africa è stato inserito nella dichiarazione finale congiunta dei leader. “Il partenariato del G7 per le infrastrutture e gli investimenti globali, comprese iniziative come il Global Gateway Ue – si legge – offre un quadro che utilizzeremo per promuovere la nostra visione di infrastrutture resilienti ed economicamente sostenibili in Africa“.  Infrastrutture “sostenute da una selezione trasparente di progetti, appalti, e finanza“.

G7 Borgo Egnazia foto finale
Foto Ansa/Ciro Fusco

I rapporti con Russia e Cina

Nelle conclusioni del vertice si promuove inoltre “la Coalizione del G7 per prevenire e contrastare il traffico di migranti“. Garantito, quindi, l’impegno collettivo e la cooperazione rafforzata sulla migrazione da parte dei sette Paesi, per affrontare le sfide e cogliere le opportunità che essa presenta.

Per quanto riguarda la guerra russa in Ucraina dal G7 è emerso sostegno incondizionato a Kiev. A tal fine si metteranno a disposizione 50 miliardi di dollari dai profitti generati dagli asset russi congelati in Occidente. A oggi le banche dei paesi occidentali hanno bloccato circa 260 miliardi di euro di fondi dello Stato russo e di privati cittadini come forma di sanzione a causa dell’invasione dell’Ucraina. C’è quindi, nelle conclusioni del G7, la richiesta esplicita a Mosca di “porre fine alla sua guerra illegale di aggressione e pagare per i danni che ha causato all’Ucraina“.

Per fermare l’attacco russo, i leader di Usa, Regno Unito, Canada, Germania, Giappone, Italia e Francia hanno lanciato un monito alla Cina. E hanno annunciato che estenderanno la portata delle sanzioni per colpire le imprese e le banche, anche in Cina, che stanno aiutando la Mosca ad aggirare le restrizioni su beni e tecnologie per la produzione di armi.

Il G7 e la guerra a Gaza

Per ciò che riguarda la guerra a Gaza il G7 chiede il rilascio immediato di tutti gli ostaggi israeliani in mano ad Hamas. Ma anche “un aumento significativo e sostenuto del flusso di assistenza umanitaria in tutta Gaza. E una fine duratura della crisi, con gli interessi di sicurezza di Israele e la sicurezza dei civili palestinesi a Gaza garantiti“. Appello anche a Israele perché all’agenzia dell’ONU per i rifugiati (la UNRWA) sia permesso di lavorare senza ostacoli nella Striscia.

G7 Fasano contro forum
Il corteo contro il forum G7 organizzato a Fasano (Brindisi) il 14 giugno 2024. Foto Ansa/Danilo Santoro

L’intelligenza artificiale

Dopo l’intervento di Sergio Mattarella e soprattutto dopo quello di papa Francesco al G7 venerdì 14 giugno, i paesi occidentali prendono formalmente impegno a promuovere un’intelligenza artificiale sicura, protetta e affidabile. Attraverso un approccio inclusivo. “Riconosciamo – si legge nella nota congiunta – la necessità di approcci alla governance dell’IA che favoriscano l’inclusione, per aiutarci a sfruttare il potenziale dell’IA in un modo che rifletta questi valori e promuova il suo sviluppo mitigandone i rischi, anche per quanto riguarda i diritti umani“.

Sui diritti LGBT e aborto i leader del G7 condannano le violazioni e gli abusi dei diritti umani e delle libertà fondamentali della comunità LGBTQIA+. E hanno promesso il massimo impegno per garantire l’uguaglianza di genere. Rispetto al comunicato del vertice a guida giapponese dello scorso anno, sparisce dal paragrafo finale del documento di questo G7 la parola “aborto“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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