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Ita-Lufthansa, in arrivo le nozze del nuovo mega gruppo europeo

A giorni il via libera della Commissione Ue. La compagnia tedesca acquisirà il 41% delle quote di quella italiana e forse, in futuro, il 100%

Nel giro dei prossimi giorni Ita e Lufthansa dovrebbero riuscire a sfangarla. La Commissione europea, dopo lunghi e pignoli esami, è pronta ad approvare l’operazione di fusione da 325 milioni di euro, con l’ingresso massiccio della compagnia aerea tedesca in quella italiana. Una svolta con pochi precedenti sul mercato dei voli internazionali ed europei in particolare.

Il colosso tedesco punta ad acquisire dall’azionista Mef (il ministero dell’Economia e finanze di Roma) una quota del 41% della compagnia nata dalle ceneri di Alitalia. Per poi salire in una seconda fase al 100% della newco. L’ok finale della Commissione è atteso entro il 4 luglio. Poi, secondo quanto si apprende, ci vorranno ancora un paio di mesi per arrivare al closing, ossia al contratto definitivo, tra le due compagnie che porterà Ita nella galassia Lufthansa.

Ita Airways Lufthansa fusione
A sinistra il presidente e del direttore generale di Ita Airways, Antonino Turicchi. Foto Ansa/Telenews

Lufthansa, le garanzie alla Ue

Che fossero stati fatti passi in avanti con l’Ue era trapelato già il 13 giugno. Proprio alla vigilia del G7 a Borgo Egnazia, dove sono impegnati, fra gli altri, la premier Giorgia Meloni e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Le posizioni dell’Ue e di Lufthansa si erano avvicinate anche sull’ultimo nodo da sciogliere: la tutela della concorrenza sui voli a lungo raggio da Fiumicino verso destinazioni del Nord America come Chicago, Washington, San Francisco e Toronto in Canada.

Il gruppo di Colonia a inizio settimana ha presentato un pacchetto finale di rimedi sulle rotte di lungo raggio. Con l’obiettivo di tenere i prezzi bassi per i passeggeri su queste tratte. Poi oltre a congelare per due anni l’ingresso di Ita nella joint venture che Lufthansa forma con United e Canada Airlines, i tedeschi offrono di sostenere i voli intercontinentali dei rivali nei loro hub. Ossia Parigi (Air France), Amsterdam (Klm), Madrid (Iberia) e Londra (British Airways). Tutte garanzie che sembrano aver convinto l’Antitrust Ue, guidata da Margrethe Vestager.

Lufthansa amministratore delegato Spohr
Carsten Spohr, amministratore delegato di Lufthansa AG. Foto Ansa/Epa Christopher Neundorf

Migliora il bilancio di Ita

Dalla newco Ita arrivano intanto “dati confortanti” sul fronte dei conti economico-finanziari. La compagni registra un aumento del +30% del fatturato rispetto al budget e ha risorse in cassa per 660 milioni. Lo hanno riferito i sindacati dopo l’incontro con i vertici dell’azienda qualche giorno fa. Nel dettaglio, ci sono 420 milioni di disponibilità attuali e la compagnia sta, poi, chiudendo un accordo di finanziamento per altri 240 milioni di euro. Lufthansa comprende invece oltre 300 società tra controllate e partecipate. Con un portafoglio di aziende che si compone di network carrier, vettori point-to-point e società di servizi per il trasporto aereo. Tra le compagnie controllate direttamente spiccano Austrian Airlines, Brussels Airlines e Swiss International.

Un anno fa l’intesa

L’accordo strategico fra Ita e Lufthansa sta dunque per giungere al suo momento apicale dopo un anno di cammino. Lo avevano infatti annunciato le parti in causa alla fine del maggio 2023. Il ministero dell’Economia (azionista di riferimento per Ita) aveva reso noto di aver raggiunto un accordo per vendere una quota di minoranza della compagnia aerea Ita Airways alla tedesca Lufthansa. Da parte sua la compagnia tedesca aveva fatto sapere in un comunicato che acquisirà il 41% di Ita Airways attraverso un aumento di capitale di 325 milioni di euro. Con l’opzione di acquisire tutte le azioni rimanenti in un secondo momento. Nell’ambito dell’accordo, il ministero dell’Economia si era inoltre impegnato a un aumento di capitale di 250 milioni di euro.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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