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Euro 2024, l’Italia scalda i muscoli e Spalletti incrocia le dita

Il 9 giugno a Empoli l'ultima sfida con la Bosnia prima della partenza per la Germania. Gli azzurri stentano ancora molto

La Nazionale dell’Italia si prepara per lo sbarco a agli Europei di calcio 2024 (Euro 2024) al via il 14 giugno in Germania. Luciano Spalletti ha ufficializzato la lista dei 26 convocati. Dei calciatori che hanno preso parte alla prima settimana di raduno a Coverciano, restano esclusi dalla lista Samuele Ricci, Riccardo Orsolini e Ivan Provedel. Preallertato dal commissario tecnico, il portiere della Lazio si è reso disponibile e continuerà ad allenarsi nella propria sede. Si terrà in contatto con il preparatore dei portieri Marco Savorani.

Venerdì 7 giugno i convocati torneranno a radunarsi a Coverciano per sostenere alle 17 la seduta di allenamento (aperta ai media nei primi 15minuti) in vista di Italia-Bosnia al Castellani di Empoli il 9 giugno. Alle 19.15 è in programma l’incontro (chiuso ai media) con il responsabile della Commissione Arbitri Uefa Roberto Rosetti. Il quale esporrà le linee guida e le direttive che gli arbitri dovranno seguire in occasione delle gare di Euro 2024 che si gioca in Germania.

Spalletti Italia Euro 2024
Foto Ansa/Ettore Ferrari

La lista dei convocati

Questo l’elenco completo dei 26 convocati azzurri per Euro 2024. Portieri: Gianluigi Donnarumma (Paris Saint Germain), Alex Meret (Napoli), Guglielmo Vicario (Tottenham). Difensori: Alessandro Bastoni (Inter), Raoul Bellanova (Torino), Alessandro Buongiorno (Torino), Riccardo Calafiori (Bologna), Andrea Cambiaso (Juventus), Matteo Darmian (Inter), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Federico Gatti (Juventus), Gianluca Mancini (Roma).

Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma), Nicolò Fagioli (Juventus), Michael Folorunsho (Hellas Verona), Davide Frattesi (Inter), Jorginho (Arsenal), Lorenzo Pellegrini (Roma). Attaccanti: Federico Chiesa (Juventus), Stephan El Shaarawy (Roma), Giacomo Raspadori (Napoli), Mateo Retegui (Genoa), Gianluca Scamacca (Atalanta), Mattia Zaccagni (Lazio).

L’Italia verso Euro 2024

Nel penultimo test pre-Euro 2024 contro la Turchia, gli azzurri non hanno dato una buona prova. Uno scialbo 0-0 mostra, al momento, che la nostra Nazionale è lenta, impacciata, un po’ imballata, debole in tutti i reparti. La difesa ha retto quel che doveva, ma la manovra non si è mai sviluppata né con armonia né con velocità. È mancato tutto, insomma. Unica nota positiva? Mancavano Barella e Scamacca, due che in qualche modo possono innalzare il livello. C’è da sperare che sia tutto lì.

Firenze Coverciano Italia Euro 2024
Federico Chiesa. Foto Ansa/Caudio Giovannini

In realtà quel che ha detto Italia-Turchia è anche altro. Ad esempio che la parabola discendente di Jorginho non accenna a fermarsi. Il regista dell’Arsenal è sembrato lento, troppo poco al centro del gioco, mal sostenuto dai compagni di reparto. Per dire, nella Nazionale campione d’Europa Verratti garantiva quel dinamismo che l’ex Napoli non ha mai avuto: a chi toccherà questo compito a Euro 2024? A Barella? Forse. O forse ci sarebbe da valutare con attenzione il ruolo di Fagioli, uno con minore esperienza ma maggiore sprint.

Lo sprint è mancato anche sugli esterni: Orsolini ha fatto male (meglio Cambiaso e meglio dall’altra parte Zaccagni), Chiesa sembra sempre sospeso tra chi vuole spaccare il mondo da solo e il talento che dovrebbe essere. Retegui ha fatto il suo, ma non è un centravanti di manovra e non ha le qualità assolute di Scamacca. Gli altri, in assoluto, non hanno fatto molto: né PellegriniCristante, né Di LorenzoDimarco. Certo, a pochi giorni dall’Europeo di Germania – dal 14 giugno al 14 luglio – c’è anche un po’ di paura ad affondare il colpo rischiando infortuni. Ma è tutto qui? Domenica contro la Bosnia, già strapazzata dall’Inghilterra, avremo la prima, grande risposta. Spalletti incrocia le dita ma conoscendolo è pronto strigliare “chi non vuol farsi il culetto“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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