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Putin: “Italia meno russofoba di altri, lo terremo in considerazione”

L'autocrate russo minaccia attacchi a chi fornisce armi all'Ucraina. Ma "se gli Usa smettono di dare armi a Kiev la guerra finisce"

Il presidente russo Putin ha mandato una serie di espliciti messaggi all’Occidente in un’intervista rilasciata alle agenzie di stampa internazionali, Ansa compresa, a San Pietroburgo il 5 giugno. Le ultime iniziative dell’Occidente, compresa la decisione di permettere a Kiev di colpire dentro i confini della Russia, ha detto, ci stanno portando “su una strada di problemi molto seri”.

Parla per più di tre ore, Putin. Spiega che Mosca potrebbe riflettere sul diritto di reagire all’uso da parte dell’Ucraina di missili occidentali contro il suo territorio. In che modo? Fornendo a sua volta le stesse armialle regioni del mondo da cui partiranno attacchi a siti sensibili di quei paesi che forniscono armamenti all’Ucraina“. In poche parole, i paesi della NATO. Precisa poi che non è intenzione della Russia attaccare l’Alleanza Atlantica. È una cosa diversa: “Vi siete inventati che la Russia vuole attaccare la NATO. Siete diventati completamente pazzi? Guardate al nostro potenziale e a quello della NATO, non siamo scemi, la Russia non ha alcuna ambizione imperiale“.

Putin intervista agenzie occidentali
Putin (a destra) incontra i capi delle agenzie di stampa internazionali. Foto Ansa/Epa/Sputnik Valentina Pevtsova

Una ‘lisciata’ all’Italia

A una domanda dell’Ansa Putin risponde anche sulla posizione italiana sull’Ucraina. “Vediamo che la posizione dell’Italia verso la Russia è più contenuta rispetto ad altri paesi europei e valutiamo questo in modo adeguato“. “In Italia – aggiunge – non si diffonde una russofobia da cavernicoli e lo teniamo in considerazione. Noi speriamo che quando la situazione riguardo all’Ucraina comincerà a stabilizzarsi, riusciremo a ristabilire relazioni con l’Italia forse anche più velocemente che con qualche altro paese“.

La condizione per fermare la guerra

Il centro dell’intervista è, naturalmente, sull’Ucraina. “Tutti ritengono che sia stata la Russia a cominciare la guerra ma invece è iniziata quando c’è stato il colpo di stato in Ucraina“. Ripete che la Russia è intervenuta per aiutare le popolazioni russofone colpite “con le armi” da Kiev. Putin aggiunge però che la guerra potrebbe finire presto.

E dice anche che “se gli Stati Uniti smetteranno di fornire armi all’Ucraina, il conflitto finirà nel giro di 2 o massimo 3 mesi“. Ma cosa succederebbe all’Ucraina? E l’ipotesi di cui si parla in Europa, con la Francia un passo avanti a tutti, dell’invio di militari in Ucraina per il presidente russo non è una novità. “Gli istruttori militari occidentali sono già presenti sul territorio dell’Ucraina e sfortunatamente per loro subiscono perdite. Ma gli Stati Uniti e gli Stati europei preferiscono rimanere in silenzio“.

Putin, il nucleare e Trump

Anche sulla possibilità dell’uso delle armi nucleari Putin ripete che “la Russia ha una dottrina nucleare. La quale prevede che tutti i mezzi possano essere usati soltanto per rispondere ad azioni che minaccino la sovranità e l’integrità territoriale del paese“. E aggiunge: “L’unico paese ad aver usato l’arma nucleare sono gli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale. Quindi facciamo in modo di evitare la minaccia dell’uso di questo tipo di arma“.

Nega l’uso della disinformazione da parte della Russia in vista delle elezioni europee. E risponde anche sulle elezioni americane. Per la Russia non importa chi vincerà negli Usa. Mosca non ha mai avutouna relazione speciale con Donald Trump“. Ma nei suoi confronti c’è una “persecuzione giudiziaria“. D’altra parte gli Usa “non combattono per l’Ucraina. Ma per la propria leadership nel mondo, e per questo non vogliono che la Russia prevalga”.

Dopo più di tre ore di domande e risposte Putin saluta rispondendo a una domanda sulle celebrazioni degli 80 anni dallo sbarco in Normandia (6 giugno 1944): “È una festa ma sembra che noi russi siamo estranei. Eppure abbiamo dato il maggior contributo di morti e di sacrifici. Non siamo stati invitati. Soltanto i truffatori possono cambiare le carte in tavola“. Il messaggio a Macron non poteva essere più chiaro.

Trump Putin Russia Stati Uniti
Putin e Trump al G20 di Osaka nel 2019

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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