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Haircare, cos’è il metodo CWC per prendersi cura dei capelli

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Come proteggere i capelli da noi stessi? Una tecnica utilizzata e diventata virale sul web riguarda il metodo CWC, che ci spiega come utilizzare correttamente shampoo e balsamo. 

Prendersi cura dei capelli è fondamentale per una chioma che non solo appaia sana e ben nutrita, ma che lo sia a tutti gli effetti senza trucco né inganno. In alcuni periodi dell’anno, la hair care andrebbe modulata a seconda delle esigenze. D’estate, ad esempio, tenderanno a sfibrarsi più facilmente restituendo quell’effetto paglia bruciata al sole che poco piace. E, diciamocelo, è tutt’altro che healthy. Una delle tecniche diventate virali nelle ultime settimane e di cui avrete probabilmente sentito parlare bazzicando tra TikTok e Instagram è il metodo CWC. Ma cos’è, esattamente?

Crediti: Elements Envato – VelvetMag

Capelli sani, luminosi, rimpolpati sono frutto di una valida hair care che parte naturalmente con la sessione di lavaggio. Scegliere i prodotti giusti è fondamentale ed esattamente come funziona per la pelle anche i capelli necessitano di uno studio singolare. Ogni chioma è diversa e, a seconda della tipologia (grassa, secca, crespa) avrà bisogno di prodotti specifici. Il metodo CWC si concentra soprattutto sul modo di lavare i capelli.

Tutto sul metodo CWC: come lavare per bene i capelli secondo questa tecnica

Sbagliare shampoo o tecnica durante la fase di lavaggio può provocare capelli sporchi effetto unto? La risposta è assolutamente affermativa. Lavare i capelli è di routine, ma talvolta tendiamo ad essere superficiali e sbrigativi senza renderci conto dell’SOS lanciato dalla chioma. Il metodo CWC è perfetto per chi ha capelli sensibili, che tendono a spezzarsi facilmente o a formare doppie punte troppo in fretta. Spesso questo fenomeno è favorito dall’utilizzo costante ed eccessivo di fonti di calore come phon e piastre. Oppure dalla quantità e modalità scorretta di lavare i capelli. Attraverso il metodo CWC, diventato virale sul web, è possibile prendersi cura dei propri capelli seguendo tre step.

Crediti: Elements Envato – VelvetMag

C sta per conditioner, W per wash e C di nuovo per conditioner. Il che, tradotto, significa balsamo, shampo ed infine di nuovo balsamo. Questa tecnica punta ad idratare e proteggere il capello prima della sessione di shampoo attraverso una prima passata di balsamo. Dopo aver pettinato bene i capelli, evitando sgradevoli nodi nella fase di shampoo, andremo ad applicare una punta di balsamo da metà testa verso il basso con particolare attenzione per le punte. Questo step è fondamentale per la buona riuscita della tecnica, perché aiuta a proteggere la lunghezza dall’inaridimento. Un altro errore che spesso commettiamo è il modo in cui applichiamo lo shampoo. Trattandosi di un prodotto d’igiene e quindi non di cura, questo prodotto non va applicato su tutta la testa ma soltanto sulle radici. Naturalmente, in fase di risciacquo, il prodotto tenderà poi a contaminare l’intera superficie ed è la quantità giusta di cui necessita. Ciò significa che bisogna anche quantificare correttamente la dose di shampoo da applicare.

L’ultimo step del metodo CWC è quindi di nuovo il balsamo, che in questo caso aiuterà a proteggere ancora una volta i capelli da eventuali danni. Va applicato, a differenza dello shampoo, sulla lunghezza e soprattutto sulle punte. Risciacquate con abbondante acqua, dopodiché strizzate i capelli e avvolgeteli in un asciugamano pulito (meglio se in microfibra). Questa tecnica vi aiuterà a proteggere i capelli dai prodotti che utilizzate in modo errato.

Cristina Migliaccio

Moda, Lifestyle & Glamour Nata ad Ischia, ha studiato a Salerno dove ora vive Editoria e pubblicistica. Ha vissuto quattro anni a Roma diventando giornalista pubblicista. Appassionata di libri e di tutte le dinamiche dell'intrattenimento televisivo, soprattutto riguardo le serie TV. Si occupa di Moda, analizzando nel dettaglio i red carpet e le tendenze. Sul blog www.velvetgossip.it di VelvetMAG è curatrice di curiosità ignote ai più. Segui Cristina su LinkedIn

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