Tommaso Di Giulio: “Vorrei suonare il più possibile”
Dopo la pubblicazione di "Anche basta" è pronto a presentare il nuovo progetto discografico
Tommaso Di Giulio è un artista sempre alla ricerca di nuove esperienze e alla scoperta di nuovi orizzonti. Nonostante negli anni abbia delineato una propria identità musicale non si scoraggia di fronte alle nuove avventure che considera tutte una ricchezza assoluta.
Sempre con la voglia di fare e assorbire nuovi stili, generi e contaminazione che possano portarlo alla scoperta di nuove melodie e ispirazioni. Tommaso Di Giulio ha da poco pubblicato il nuovo singolo, che anticipa la prossima pubblicazione discografica. Ma ricorda anche con il sorriso le esperienze passate che hanno forgiato la sua carriera musicale, e non solo.
Tommaso Di Giulio si occupa, infatti, da oltre vent’anni di musica, cinema, arti visive e traiettorie interdisciplinari dell’immaginario popolare. Ha collaborato anche nell’ambito televisivo come autore e sceneggiatore, ma la sua vittoria più grande è stata attraverso la musica. Dopo un’intensa carriera musicale, che lo ha portato a collaborare con artisti d’eccezione, tra cui anche Max Gazzè, quest’anno Tommaso Di Giulio pubblica il nuovo album, Dinosauri. Un disco che parla di crescita, evoluzione e amicizia, temi che ha tentato di anticipare e introdurre con il singolo che precederà l’uscita dell’album: Anche basta.
Intervista di Tommaso Di Giulio su VelvetMAG
Il tuo nuovo singolo, Anche basta, parla di un tema attuale: le relazioni tossiche. In questa battaglia alla sensibilizzazione, pensi la musica – un metodo così semplice – possa aiutare a prendere consapevolezza?Non è un brano nato con l’intenzione di sensibilizzare, è una piccola storia. Ognuno, spero, può farci ciò che preferisce: dal riconoscersi nel personaggio protagonista e dire “caspita, sono io! Tocca fare qualcosa…” al semplice ballare da solo in casa e distrarsi per pochi minuti. Credo che quando una canzone pop inneschi una presa di coscienza sia una questione molto soggettiva e non dovrebbe partire come un’idea programmatica.
Il nuovo album, Dinosauri, è in arrivo. Quali saranno i temi cardine di questo nuovo progetto?
È un album che parla di come cambiamo nel tempo, nel bene e nel male, e di come provare a resistere ad un’incombente estinzione del mondo che credevamo di conoscere. I “dinosauri” in questione (oltre ad essere creature meravigliose di cui sono appassionato fin da bambino) sono in questo caso metafora di un tipo di persona, di sguardo sulle cose, di approccio alla vita che forse è prossimo a venir spazzato via da un gigantesco meteorite-algoritmo.
Raccontaci della collaborazione con Max Gazzè. Cosa ti è rimasto?
Tantissimo. Resta un modello di riferimento, ho sempre adorato Gazzè e il suo modo di intendere il pop, sempre in equilibrio tra ricerca e immediatezza.
Oltre a scrivere e comporre la tua musica, ami farlo anche per altri autori, oltre a comporre colonne sonore. Quale ruolo senti più nelle tue corde?
È (più o meno) sempre lo stesso ruolo. In fondo si tratta di scrittura, che la si applichi a canzoni tue o per altri, colonne sonore, sceneggiatura o testi per la tv si tratta solo di capire come misurarsi con i diversi contesti. Io poi sono ingordo di esperienze e nuovi orizzonti da esplorare, quindi non me la sento di fare una classifica dei ruoli. Diciamo che se riesco a fare tutto sono più contento!
Quali sono adesso i prossimi passi? Ci sarà occasione di vederti live?
Suonare il più possibile! Quindi mi auguro che l’occasione si presenti presto!