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Mazza fa dietrofront e invita Saviano alla Buchmesse ma lui rifiuta

L'Italia, Paese Ospite della Fiera del Libro più importante d'Europa, fa una brutta figura. La toppa del Commissario è peggiore del buco

Dal caso Saviano al caso Mazza. L’Italia sta riuscendo a fare una brutta figura planetaria già mesi prima che cominci la Frankfurter Buchmesse (16-20 ottobre 2024), la fiera internazionale del Libro di Francoforte di cui siamo Paese Ospite a 36 anni dall’ultima volta che lo fummo. Un’edizione particolarmente importante, dunque, per l’Italia, che però stiamo riuscendo a danneggiare da soli, in termini di immagine.

Mauro Mazza, il Commissario straordinario del Governo Meloni per la partecipazione italiana alla Buchmesse, è tornato sulla esclusione di Roberto Saviano, fra gli scrittori contemporanei nostrani più letti al mondo. Mazza ha fatto retromarcia. E ha ricevuto un ‘ceffone’ plateale dal diretto interessato. Insomma, la toppa è stata peggiore del buco (ossia del non avere invitato Saviano a far parte delle proposte dell’Italia alla Buchmesse). “Il nome di Saviano non era compreso nella lista di autori presentata dagli editori per comporre la delegazione italiana alla Buchmesse di Francoforte 2024” ha dichiarato Mazza. “E da parte del Commissario non si era ritenuto di alterare quella lista né con il suo nome, né con quello di altri, più o meno autorevoli o rappresentativi scrittori“.

Mazza Mauro Saviano esclusione Fiera Francoforte
Mauro Mazza, Commissario per l’Itala alla Buchmesse 2024. Foto Ansa/Fabio Campana

L’invito di Mazza, la replica di Saviano

Ora, però, “preso atto dell’odierna pur tardiva diversa indicazione di un editore, di fronte alle reazioni e a una corale levata di scudi“, ha detto ancora Mazza, le cose cambiano. Gli scrittori Sandro Veronesi, Francesco Piccolo e Paolo Giordano si sono detti pronti a rinunciare alla loro partecipazione alla delegazione italiana a Francoforte per solidarietà con Saviano.

Avendo a cuore su tutto il successo dell’Italia alla Fiera del libro, il Commissario spera che Saviano accetti l’invito e partecipi a uno dei nostri incontri nelle 5 giornate della Buchmesse”. E infine: “Nel caso di una sua disponibilità, troveremo la migliore collocazione, compatibilmente con gli impegni da lui presi da tempo con editori tedeschi“.

Immediata la replica dello scrittore napoletano: “La questione del modulo non compilato dall’editore per sottoporre la mia presenza alla Buchmesse, come tutti sanno, è una assoluta falsità. Solferino e Fuoriscena non fanno capo all’Aie (l’Associazione italiana editori, ndr.). Quindi né ora, né in altro momento avrebbero potuto proporre la mia presenza. Come non hanno sottoposto all’Aie la presenza di altre loro autrici e autori che, invece, sono stati invitati dal commissario Mazza senza che alcun modulo sia stato mai compilato”.

Roberto Saviano non invitato Fiera Francoforte
Saviano al Salone del Libro di Torino lo scorso maggio. Foto Ansa/Riccardo Musacchio

Io escluso per motivi politici

Saviano ha inoltre sottolineato che “la mia esclusione, come Mazza stesso ha motivato nel corso della conferenza stampa, è avvenuta per sua decisione. E ha motivazioni che non occorre ribadire, ma che sono chiare a tutti. Non si aspettavano questa sollevazione unanime e solo per questo che ora vogliono correre ai ripari. Ma è tardi e lo stanno facendo in maniera maldestra. Sono certo che questo episodio accenderà una luce anche all’estero sulla natura illiberale del Governo italiano. Personalmente non accetterò di essere a Francoforte con la delegazione italiana, ma accoglierò con piacere l’invito delle istituzioni culturali tedesche che hanno chiesto la mia presenza alla Buchmesse“.

A chiudere il cerchio è intervenuto Alessandro Bompieri, direttore generale News di RCS MediaGroup, il gruppo editoriale che controlla la casa editrice Solferino. “Prendiamo atto delle dichiarazioni del Commissario Mazza e della sua intenzione di ricomporre un incidente che ha generato solo tanto imbarazzo, in Italia come in Europa. Ci dispiace che ci sia stato bisogno delle polemiche di questi giorni per invitare Saviano, lo scrittore italiano più noto a livello internazionale. E dispiace soprattutto che chi aveva la responsabilità di compilare la lista degli scrittori avesse bisogno del cenno di Fuoriscena, che è editore di Saviano solo da un mese, per rendersi conto della opportunità di questo invito. La scelta tocca al nostro autore e noi rispetteremo la sua decisione”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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