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La tragedia del Natisone in Friuli, ritrovati i corpi senza vita delle ragazze

Patrizia Cormos e Bianca Doros sono morte, si cerca Cristian Molnar. Erano dispersi dal 31 maggio quando la piena del fiume li ha travolti

Svolta nella ricerca dei ventenni travolti dalla piena del Natisone, in provincia di Udine (Friuli Venezia Giulia) il 31 maggio. Il 2 giugno, al terzo giorno di ricerche, i vigili del fuoco hanno individuato nelle acque del fiume i corpi senza vita delle due ragazze. Si tratta di Patrizia Cormos, di 20 anni, residente a Basaldella di Campoformido (Udine) e di Bianca Doros, di 23 anni. I pompieri continuano a cercare il terzo disperso: Cristian Casian Molnar, di 25 anni.   

I corpi senza vita delle due giovani si trovavano a circa 700 e 1000 metri dal punto dell’ultimo avvistamento, lungo le sponde del Natisone. Non lontano dal Ponte Romano di Premariacco, da dove passanti e soccorritori li avevano avvistati l’ultima volta. E da dove i vigili del fuoco avevano invano calato funi perché i ragazzi, trascinati dalla corrente del Natisone in piena, potessero afferrarsi.

Foto X @davidebanzato

Cosa è successo sul Natisone

In base a una prima ricostruzione della tragedia, è possibile che la morte di Patrizia Cormos e di Bianca Doros sia sopravvenuta in pochi istanti dopo il loro passaggio – travolte dalla corrente del Natisone – sotto il Ponte Romano. I tre giovani si trovavano sulla cosiddetta ‘Premariacco beach’: una vasta collinetta di ghiaia in mezzo al fiume facilmente raggiungibile a piedi, meta nota e frequentata per passeggiate e relax. Il 31 maggio era una bella giornata di sole dopo tanta pioggia, e i giovani erano andati a godersi un po’ di svago.

Nulla faceva presagire che nell’arco di pochi minuti la portata del fiume salisse irrompendo così rapidamente. Nel primo pomeriggio del 31 maggio, mentre giungevano i soccorsi, allertati dagli stessi ragazzi, che vedevano salire l’acqua attorno a loro, Patrizia, Bianca e Cristian si tenevano abbracciati per fare massa e tentare di resistere il più possibile.

Ciò in base alle indicazioni che i pompieri stessi stavano impartendo loro a distanza, mentre con un’autogru cercavano di tendere funi a cui potessero aggrapparsi. A un certo punto i ragazzi sono stati travolti dalla furia delle acque che li ha trascinati via. Si presume che Patrizia Cormos e Bianca Doros abbiano perso la vita in pochi istanti, anche a causa della temperatura gelida dell’acqua del Natisone, e siano finite in un anfratto o siano rimaste impigliate nella vegetazione. Il 2 giugno, con il livello delle acque molto più basso, praticamente tornato alla normalità, sono affiorati i loro corpi senza vita.

Ragazzi Natisone piena fiume
Da sin., Cristian Molnar, Patrizia Cormos e Bianca Doros.

Sorpresi in un momento di tranquillità

Secondo Rainews24 Patrizia Cormos, di Campoformido (Udine), aveva partecipato a un test in Modellazione in 3D, un esame universitario all’Accademia di Belle Arti. Aveva accettato l’invito dell’amica rumena Bianca Doros, in Italia da pochi giorni per fare visita alla famiglia, di fare un giro in auto assieme al fidanzato di quest’ultima, Cristian Casian Molnar. Il giovane, residente in Romania, era giunto in Italia da alcuni giorni, dopo un soggiorno in Austria, a casa del fratello.

Quando sono giunti nella cosiddetta ‘spiaggia’ di Premariacco, il cielo era sereno e l‘accesso al greto era facile e completamente asciutto. Così come il percorso che conduce alla collinetta che sorge al centro del letto del torrente. La loro macchina con targa rumena era parcheggiata a Premariacco. I soccorsi e le ricerche si sono attivati subito, anche grazie all’allarme lanciato dall’autista di uno scuolabus che transitando sul Ponte Romano aveva notato i ragazzi in difficoltà. Forze dell’ordine e vigili del fuoco hanno mobilitato anche un elicottero oltre all’autogru ma purtroppo la furia del Natisone ha travolto i giovani sotto i loro occhi.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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