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Matteo Falcinelli potrebbe essere presto in Italia, fino al 30 giugno

Lo fa sapere la madre dello studente arrestato a Miami (Usa) tramite la pratica dell'incaprettamento che comporta il rischio di morte del detenuto

Matteo Falcinelli, 25 anni, cittadino italiano di Spoleto che la polizia di Miami (Florida) ha arrestato in maniera violenta al limite della tortura, dovrebbe giungere in Italia alla fine della prossima settimana. Potrà restare a casa fino al 30 giugno, poi dovrà tornare negli Usa. La madre del giovane ha spiegato che il giudice di un tribunale statunitense ha consentito a Falcinelli l’estensione dell’attuale permesso di viaggiare. Il 9 maggio il ministro degli Esteri, Tajani, ha riferito in Senato sulla vicenda. Il Governo ha emesso una nota di protesta nei confronti degli Stati Uniti.

Stiamo aspettando il documento ufficiale” ha spiegato la madre di Matteo Falcinelli, Vlasta Studenicova, che si trova in America. “Speriamo di ricevere prima della nostra partenza anche il file con tutte le registrazioni audio e video riguardanti il caso di Matteo. Pensiamo quindi di riuscire a rientrare in Italia verso la fine della settimana prossima“. È previsto intanto per la mattina del 10 maggio, in procura a Roma, un incontro tra l’avvocato della famiglia di Falcinelli, Francesco Maresca, e il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi.

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Fermo immagine del video pubblicato dal Qnet. Foto Ansa/Quotidiano Nazionale

Cosa è successo a Falcinelli

Il legale presenterà al procuratore la situazione umana e giudiziaria del giovane spoletino, in America da tempo per seguire un master universitario. Nei giorni scorsi uno scoop giornalistico di Quotidiano.net, versione online del Quotidiano Nazionale (La Nazione, Il Giorno, Il Resto del Carlino) ha portato alla luce il violento arresto di Matteo Falcinelli avvenuto il 25 febbraio 2024.

Qnet ha pubblicato video ripresi dalla bodycam di uno dei poliziotti che hanno bloccato e incaprettatolegandolo mani e piedi per 13 minuti – il nostro connazionale. Secondo la polizia statunitense, il ragazzo sarebbe stato aggressivo nei confronti di alcuni agenti recatisi allo strip club dove egli si trovava e dove si sarebbero verificati dei diverbi, fino all’arrivo di una pattuglia della polizia.

Dai filmati, tuttavia, Falcinelli non appare affatto aggressivo, anzi è in grado di rivendicare i propri diritti al cospetto dei poliziotti, ai quali stava chiedendo la restituzione dei suoi cellulari, ‘sequestrati’ dagli addetti del locale. Non si esclude che dopo l’incontro con il legale di Falcinelli la procura di Roma possa aprire un fascicolo d’indagine sulle modalità dell’arresto del giovane.

Salis arrestato Budapest tribunale
Ilaria Salis al ‘guinzaglio’ nell’aula di tribunale a Budapest, lo scorso 30 gennaio. Foto Ansa/Tg3

Peggio di Ilaria Salis?

Le immagini di quanto accaduto a Matteo Falcinelli fanno impallidire, al confronto, quelle del caso Ilaria Salis. E stanno mettendo in difficoltà il sistema giudiziario e politico statunitense. Perché i poliziotti di Miami hanno adottato nei confronti dell’italiano la pratica dell’hogtie restraint: l’incaprettamento. Al limite della tortura e a rischio della vita. Come spiega il Giornale, si tratta dell’immobilizzazione del detenuto mettendolo a terra a pancia in giù e collegando le mani ammanettate ai piedi legati, tramite una cintura di nylon regolabile chiamata hobble.

L’incaprettamento presenta seri rischi per la vita degli arrestati. Rischi che un opuscolo del dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti aveva segnalato già trent’anni fa, nel 1995. Negli Usa ci sono dipartimenti di polizia, tra cui quelli di New York e Los Angeles, che da decenni non praticano arresti tramite l’hogtie restraint. Tuttavia un’indagine condotta negli anni scorsi da Nbcnews e The Marshall Project, un’organizzazione di giornalisti che si occupa del sistema giudiziario americano, ha rivelato che l’incaprettamento è utilizzato ancora in diverse zone degli Usa e che dal 2010 ha provocato almeno 23 morti.

Alla luce di tutto ciò la vicenda di cui Matteo Falcinelli è vittima appare ancora più grave. E lo dimostra il fatto che il Governo Usa è intervenuto in questi giorni. “Riconosciamo le preoccupazioni sollevate dal Governo italiano e dalla famiglia Falcinelli sulle circostanze dell’arresto di Matteo Falcinelli a Miami” ha dichiarato un portavoce del dipartimento di Stato. Secondo il funzionario “risulta che la polizia di Miami abbia aperto un’indagine interna su questo caso. Continueremo a monitorare questi sviluppi“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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