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Elezioni in Basilicata, corsa a 3 per la presidenza della Regione

Cerca la riconferma il governatore uscente di FI, Bardi. Il M5S punta sul successo alle politiche per far eleggere Marrese. Ma c'è l'outsider Follia

Lucani al voto fino alle 23 di domenica 21 aprile per le elezioni regionali in Basilicata, e poi di nuovo lunedì 22 fino alle 15. I cittadini rinnoveranno il Consiglio regionale ed eleggeranno il nuovo presidente della Regione. Nei 131 comuni della Basilicata sono aperte 682 sezioni elettorali che accoglieranno i 567.959 aventi diritto al voto. I componenti Consiglio regionale da eleggere son 20: per la provincia di Potenza sono 13, per quella di Matera sono 7.

Come detto, per la giornata di domenica 21 aprile si potrà votare fino alle ore 23; i seggi, comprese le 4 sezioni ospedaliere, riapriranno il 22 aprile alle 7 per chiudere poi definitivamente alle 15. Subito dopo comincerà lo scrutinio delle schede elettorali. Hanno diritto al voto, secondo gli ultimi conteggi delle prefetture, 279.552 uomini e 288.407 donne, che dovranno scegliere fra 258 candidati al Consiglio regionale.

candidati Basilicata elezioni regionali
Da sinistra: Piero Marrese, Eustachio Follia e Vito Bardi. Foto Ansa

Basilicata, il ‘puzzle’ politico

Tre, invece, i candidati alla carica di presidente della Regione. Si tratta del governatore uscente Vito Bardi (Centrodestra, sostenuto da 7 simboli); di Piero Marrese (Centrosinistra, con 5 simboli che lo sostengono) ed Eustachio Follia (di Volt che si definisce “movimento progressista e pan-europeo“).

Nel 2024, quella della Basilicata è la terza competizione elettorale dopo la vittoria del Centrosinistra in Sardegna con Alessandra Todde e la riconferma di Marco Marsilio, del Centrodestra, in Abruzzo. Nel corso del prossimo giugno, durante l’election day per le elezioni Europee (8 e 9 giugno), si voterà per le regionali in Piemonte. Poi verso fine anno sarà la volta dell’Umbria, dove non è stata ancora stabilita la data delle elezioni.

In Basilicata la coalizione di Centrodestra per Bardi è composta da Forza Italia, FdI, Lega, Udc-Dc con Rotondi-Popolari Uniti, Azione, Orgoglio Lucano, La Vera Basilicata. Quella di Centrosinistra per Marrese da PD, M5S, Avs-Si-Psi Basilicata Possibile, Basilicata Casa Comune, Basilicata Unita; per Follia la lista di Volt.

Elezioni Basilicata urne aperte
Foto X @FrancoScarsell2

Migliaia di voti dall’estero

In totale gli aventi diritto al voto in Basilicata sono in tutto 567.959, dei quali 394.643 nel Potentino e 173.316 nel Materano. Si tratta di un numero che va ben oltre i circa 538mila lucani dell’ultimo censimento Istat. Ci sono in sostanza 30mila lucani in più che possono votare le le regionali in Basilicata. In questo dato, infatti, si devono considerare diverse migliaia di persone che vivono all’estero. Un elemento che, di conseguenza, avrà un peso determinante sull’affluenza al voto. Nel 2019 si arrivò al 53,8%, in crescita rispetto al 47,6% del 2013.

Nelle 682 sezioni che sono state allestite – 453 nel Potentino e 229 nel Materano – e che comprendono anche 4 seggi nelle strutture ospedaliere (due a Potenza, una a Matera e una a Venosa) – avranno diritto di voto 279.552 uomini e 288.407 donne. Nel Potentino sono 194.369 gli uomini e 200.274 le donne, nel Materano invece 85.183 gli uomini e 88.133 le donne. Per i 20 posti da consiglieri (di cui uno sarà assegnato al candidato governatore che arriverà secondo) si sono candidate 258 persone.

Non è consentito il voto disgiunto. È possibile esprimere una doppia preferenza di genere. Nel 2019, Vito Bardi vinse le regionali in Basilicata con il 42,2%, contro il 33,1% di Carlo Trerotola (candidato dal Centrosinistra), mentre il M5S raggiunse il 20,3% con Antonio Mattia. Il primo partito fu il M5S con il 20,2%, seguito dalla Lega con il 19,2%. Il panorama politico, però, è profondamente mutato. Al Sud, come si è visto dai risultati del voto in Sardegna e di quello in Abruzzo, la Lega è crisi di consensi. Il M5S, invece, spera di conservare la sua roccaforte, la Basilicata appunto, che alle elezioni politiche del 2022 gli garantì il 25% dei consensi a livello regionale.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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