NewsPoliticaPrimo piano

Puglia, M5S abbandona la giunta Emiliano

Per Conte "serve pulizia" dopo le inchieste che hanno portato alle dimissioni di Anita Maurodinoia e all'arresto di Alfonso Pisicchio

Il M5S è uscito dalla giunta regionale della Puglia. Una decisione, quella di Giuseppe Conte, destinata ad approfondire la crescente distanza fra le maggiori forze di opposizione e a costituire un precedente politicamente pericoloso per un Centrosinistra in stato confusionale.

Conte ha dato l’annuncio in una conferenza stampa a Bari l’11 aprile. “Stiamo leggendo pagine di politica che sono anche di cronaca giudiziaria che fanno tremare i polsi ha detto l’ex premier. “Non combattiamo solo Meloni e soci, non facciamo sconti nemmeno a chi è nel nostro campo. Rinunciamo al nostro ruolo di governo, rimettiamo tutte le deleghe“. E in questo modo “ci assumiamo la responsabilità di contribuire alla disinfestazione e all’opera di pulizia nel mondo politico“.

Michele Emiliano Giuseppe Conte M5S
Foto Ansa/Claudio Peri

Emiliano contro Conte ed M5S

A far vacillare la permanenza dei pentastellati nella cabina di comando della Regione – dove il M5S è presente con un assessore – era stata l’inchiesta sul voto di scambio che ha coinvolto Anita Maurodinoia, nella giunta del governatore Michele Emilano (e che poi si è dimessa). Un’altra spinta l’ha data, nelle ultime ore, l’arresto per corruzione di Alfonso Pisicchio, assessore di Emiliano nel precedente mandato.

Non era indispensabile l’uscita del M5S dalla giunta per ribadire i nostri comuni convincimenti. Sono schierati per la legalità anche gli altri partiti e componenti della nostra coalizione“, è il commento di Emiliano. “Questo è il segno che la linea da seguire è chiara a tutti, dentro e fuori le istituzioni, perché ciò che emerge dalle inchieste di questi giorni, è che bisogna ulteriormente rafforzare e dare nuovo impulso a quanto già realizzato in questi anni in tema di anticorruzione, vigilanza, antimafia e prevenzione. E che questo non deve essere un tema divisivo della politica ma un obiettivo comune“.

Schlein infuriata col suo partito

Da Roma arriva la presa di posizione di Elly Schlein. In una nota del Partito Democratico si legge della “forte irritazione della segretaria per le vicende giudiziarie emerse in questi giorni. Schlein ha chiesto massimo rigore e atti concreti al PD pugliese che ci sta già lavorando e al presidente Michele Emiliano di aprire un netto cambio di fase in Puglia. Già nei giorni scorsi a Bari aveva detto che bisogna tenere lontani trasformisti e interessi sbagliati e che serve rispetto per la comunità democratica fatta da tanti amministratori e militanti che hanno gli anticorpi per scardinare la cattiva politica“.

Elly Schlein Giuseppe Conte M5S
Conte con Schlein a un convegno alla Camera il 9 aprile. Foto Alanews

PD e M5S, volano stracci

Il caso Puglia si abbatte dunque sulle prove di alleanza fra PD e M5S. Anche perché Conte non ha risparmiato frecciate: “Non abbiamo mai imbarcato acchiappavoti. Abbiamo anche noi la lista di capibastone con pacchetti precostituiti di voti che ci hanno offerto dappertutto e abbiamo sempre rifiutato“.

Dalla comunità dem è arrivata una risposta dura a Conte: “A cavalcare la tigre ci si rimane sopra” ha detto il deputato Andrea Orlando. “Il M5S ha subito il più grande fenomeno trasformistico nella scorsa legislatura da quando esiste il Parlamento”. E la deputata Paola De Micheli: “Conte non si deve permettere di parlare così del PD“. Il terremoto in Regione ha scosso anche Bari dove, per la corsa a sindaco, per il Centrosinistra sono in campo Michele Laforgia, a cui Conte ha ribadito il sostegno, e Vito Leccese, appoggiato dal PD.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio