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Lago di Suviana, strage sul lavoro alla centrale elettrica: quasi impossibile trovare vivi i 4 dispersi

Sono gli operai che mancano all'appello dopo l'esplosione di una turbina. Tre i morti e 5 i feriti gravi. Il cordoglio del capo dello Stato

Proseguono senza sosta, dopo essere andate avanti tutta la notte, le ricerche di 4 dispersi nel lago artificiale di Suviana sull’Appennino bolognese. Si tratta di operai travolti dall’esplosione che si è verificata alla centrale idroelettrica di Bargi. Il 9 aprile l’incidente ha causato 3 vittime accertate e 5 feriti. Ma le possibilità di trovare superstiti sono ridotte al minimo. “Non stiamo lavorando con molte speranze di trovare vivi i dispersi. Lo scenario che abbiamo davanti non ci dà questa idea” ha affermato il 10 aprile Luca Cari, dirigente dei vigili del fuoco.

La situazione è molto difficile perché “l’acqua sta salendo. Stiamo lavorando al di sotto del livello del lago quindi con l’acqua che entra. Dobbiamo lavorare in sicurezza“, ha spiegato ancora in merito all’intervento dei vigili alla centrale idroelettrica di Enel Green Power di Bargi. “Questa è una situazione di rischio e pericolo per i nostri operatori” ha aggiunto Luca Cari. A entrare adesso è proprio l’acqua del lago, che ormai ha invaso anche il piano coinvolto dall’esplosione della turbina. Si temono crolli e si pensa che le operazioni di soccorso saranno ancora lunghe.

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Un video dei vigili del fuoco mostra le operazioni di ricerca dei 4 dispersi al lago di Suviana. Foto Ansa/Vigili del Fuoco

Cosa è successo nel lago di Suviana

È presto capire quello che è accaduto” ha detto ancora il dirigente dei vigili del fuoco. “È scoppiato il trasformatore al piano -8. Il che ha provocato il crollo parziale del solaio e un allagamento al piano -9. Stiamo cercando i dispersi sulla base delle indicazioni che ci vengono date. Al momento stiamo ispezionando tutti i locali anche per capire se i 4 operai dispersi si possano essere rifugiati in qualche camera di compensazione, ma è molto complesso muoverci all’interno di locali compromessi“.

La tragedia alla centrale Enel del lago di Suviana è avvenuta a intorno alle 14.30 di martedì 9 aprile. Una turbina è esplosa causando prima un incendio all’ottavo piano sotto zero e poi l’allagamento del nono piano. L’esplosione e il successivo crollo hanno travolto almeno 12 tecnici, tutti di ditte esterne, che lavoravano alla messa in opera di adeguamenti della centrale.

Chi sono gli operai morti

Tre operai sono morti sul colpo al piano -8. Altri sono stati investiti dal soffitto crollato, prima che un tubo refrigerante della turbina allagasse l’ambiente. Come detto sono 4 i dispersi. Sono 5, invece, gli operai gravemente feriti e ricoverati negli ospedali di Parma, Cesena, Bologna e Pisa. Le 3 vittime sono Pavel Petronel Tanase, nato in Romania, di Settimo Torinese (Torino), 45 anni; Mario Pisano, nato a Taranto e residente a San Marzano di San Giuseppe (Taranto), 73 anni; Vincenzo Franchina, 36 anni, di Sinagra (Messina).

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La centrale idroelettrica Enel al Lago di Suviana. Foto Ansa/Michele Lapini

Il cordoglio di Mattarella

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso il suo cordoglio al presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. “Adesso è il momento dei soccorsi poi però pretendiamo di sapere le cause, cosa è successo. Davvero non è tollerabile che si possa morire così sul lavoro“, ha detto Bonaccini. La premier Giorgia Meloni ha espresso “tutta la mia vicinanza e quella del Governo ai familiari delle vittime e ai feriti rimasti coinvolti“. Martedì 9 aprile si è recato sul luogo del disastro anche il viceministro delle Infrastrutture, Galeazzo Bignami.

A Suviana anche l’ad di Enel

L’amministratore delegato di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, è andato sul posto, a Suviana, “per seguire di persona l’evolversi della situazione“. L’azienda del gruppo Enel che si occupa dello sviluppo e della gestione delle attività di generazione di energia da fonti rinnovabili, ha spiegato in una nota che “sta collaborando con tutte le autorità competenti“. Ed esprime cordoglio e vicinanza “al personale coinvolto e alle famiglie, che rappresentano la priorità per l’azienda“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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