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Benzina mai così alta da 6 mesi. E sale anche il prezzo del diesel

Il prezzo medio della benzina in modalità self è 1,911 euro al litro

Continuano a salire senza sosta i prezzi dei carburanti, con la benzina che raggiunge al self il massimo dal 19 ottobre 2023, cioè da circa 6 mesi. Dopo il rally del petrolio e l’aumento delle quotazioni internazionali anche dei prodotti raffinati, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è 1,911 euro al litro (1,900 il valore precedente). Le compagnie fanno fissano prezzi fra 1,906 e 1,928 euro/litro (no logo 1,897).

In base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del ministero delle imprese e del Made in Italy (Mimit), aggiornati alle 8 del 7 aprile, il prezzo medio che normalmente si pratica per quanto riguarda il diesel self è 1,811 euro al litro (1,803 il dato precedente). Salgono i prezzi dei carburanti, con la benzina che raggiunge al self il massimo dal 19 ottobre, cioè da circa sei mesi.

Auto benzina gasolio
Foto Ansa/Tino Romano

Benzina, perché costa così tanto

Dopo il rally del petrolio e l’aumento delle quotazioni internazionali anche dei prodotti raffinati, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è 1,911 euro al litro (1,900 il valore precedente), con le compagnie tra 1,906 e 1,928 euro/litro (no logo 1,897). In base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit aggiornati alle 8 del 7 aprile, il prezzo medio praticato del diesel self è 1,811 euro al litro (1,803 il dato precedente).

L’aumento dei prezzi del petrolio (le quotazioni del Brent sono salite ai massimi da cinque mesi, toccando gli 88 dollari a barile) è rafforzato dalle aspettative di una riduzione dell’offerta causato dai tagli Opec+. Questi paesi, vale a dire gli Stati del mondo che esportano petrolio, fra cui Algeria, Venezuela, Nigeria e Arabia Saudita, si sono impegnati a estendere i tagli alla produzione fino a fine giugno 2024.

Non solo. C’è ormai anche una minore produzione delle raffinerie russe in seguito agli attacchi dei droni ucraini nei confronti di alcune importanti centrali di raffinazione del paese. Del resto la Russia, insieme agli Stati Uniti e all’Arabia Saudita, rappresenta il 40% della produzione globale di petrolio nel 2023. Oltre a questi fattori influisce sul prezzo del petrolio, e indirettamente della benzina alla pompa, un maggiore ottimismo sulla domanda globale di carburanti. Ciò alla luce della resilienza dell’economia Usa e dei dati positivi sulla produzione cinese che riflettono le prospettive di miglioramento della domanda.

Benzina gasolio carburante prezzi Italia
Foto Ansa/Epa

Le accise, piaga italiana

Il problema del prezzo alla pompa dei carburanti in Italia, a cominciare dalla benzina e dal gasolio, è però dovuto alle accise. Ovvero alle imposte sulla fabbricazione e sulla vendita dei carburanti. Gli italiani pagano salatissime imposte applicate alla benzina che risalgono così indietro nel tempo da non far immaginare che si debbano ancora pagare. Il governo di Giorgia Meloni aveva tagliato lo sconto sulle accise sui carburanti a partire dal 1° dicembre 2022. La norma appesantiva il carico fiscale su benzina e gasolio, il cui prezzo era cresciuto notevolmente negli ultimi mesi.

Una crescita dovuta sia al rincaro del prezzo del petrolioquadruplicato tra aprile 2020 e settembre 2022 – sia a un carico fiscale composto da numerose voci. Adesso però la situazione non può continuare così. Il Centrodestra è arrivato al governo stravincendo le elezioni de 25 settembre 2022 e dopo un anno e mezzo il costo di benzina, diesel, gpl e metano è ancora troppo alto. Cresce la pressione dei sindacati e delle associazioni di categoria dei consumatori per far abbassare i prezzi del servizio.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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