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Apple, sull’iPhone l’intelligenza artificiale di Google?

Trattative in corso per inserire le funzionalità di Gemini sui cellulari della società di Cupertino

Apple è in trattative avanzate per integrare nell’iPhone il motore di intelligenza artificiale Gemini di Google. In questo modo la big tech di Cupertino getta le basi per un accordo in grado di scuotere in profondità il settore dell’intelligenza artificiale. Lo riporta l’agenzia di stampa americana Bloomberg, secondo cui le due società stanno negoziando per consentire a Apple di avere in licenza Gemini.

Il motore Gemini è il set di modelli di intelligenza artificiale generativa di Google che alimenta alcune nuove funzionalità in arrivo nel 2024 sul software di iPhone. Apple ha di recente discusso anche con OpenAI, la startup statunitense divenuta celebre per aver elaborato ChatGPT, il software di intelligenza artificiale alla portata di tutti sui motori di ricerca sul web. Secondo Bloomberg, la casa erede dell’impero di Steve Jobs, ha preso in considerazione anche le proposte di OpenAI, che gode del sostegno di Microsoft. Tuttavia sarebbe con Google che Apple è determinata a trattare.

Apple iPhone intelligenza artificiale
Foto X @business

Apple, iPhone e la creazione di immagini

La società di Cupertino sta infatti preparando nuove funzionalità come parte del suo prossimo iPhone iOS 18 basate sui propri modelli di intelligenza artificiale interni. Ma è alla ricerca di un partner per potenziare le funzionalità nella parte generativa. Comprese quelle per creare immagini e scrivere saggi basati su semplici istruzioni. È sempre Bloomberg, citando fonti anonime vicine al dossier, ad avere fornito queste informazioni al pubblico.

Apple e Google non hanno deciso i termini o il marchio di un accordo sull’intelligenza artificiale né hanno finalizzato ancora come lo si andrebbe a implementare. È tuttavia “improbabile che un’intesa sia annunciata fino a giugno” ha scritto Bloomberg, che dunque ha anticipato di mesi le trattative in corso e il loro possibile, se non probabile, esito finale.

Gemini Apple Google trattative
Foto X @MacRumors

Stando all’agenzia di stampa economico-finanziaria (fra le più autorevoli al mondo) l’annuncio dell’accordo per l’introduzione di Gemini sull’iPhone avverrà quando “Apple prevede di tenere l’annuale conferenza mondiale degli sviluppatori“. È invece di sabato 16 marzo la notizia che Google terrà tale importante conferenza il 14 maggio 2024. Che divenga quella l’occasione per svelare l’accordo con Apple sull’intelligenza artificiale generativa applicata agli iPhone?

Intelligenza artificiale generativa

In ogni caso, entrambe le compagnie – Apple e Google – hanno un preciso accordo in essere affinché la società di Mountain View diventi il motore di ricerca predefinito sul browser web Safari di Apple. Finora il gruppo della Mela morsicata è stato più lento nell’implementazione dell’intelligenza artificiale generativa, capace di dare vita a risposte simili a quelle umane a istruzioni scritte, rispetto ai rivali Microsoft e Google. E anche nei confronti dei colossi cinesi, molto agguerriti nel settore.

Tuttavia, appena lo scorso febbraio, il numero uno di Apple, Tim Cook, ha dichiarato che la società prevede di rivelare entro la fine di quest’anno maggiori dettagli sui suoi piani. E in particolare su quelli relativi all’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa, aggiungendo che la società sta investendo “in modo significativo” nel settore in questione. L’intelligenza artificiale generativa è la tendenza e il business del momento fra le big tech. Tutto il mondo di Internet a uso civile, sorto trent’anni fa, sta vivendo una profonda rivoluzione. L’uso del web, dei motori di ricerca, dei telefonini, dei tablet e dei personal computer sta mutando. Fra pochi anni ci confronteremo con dei robot ultra-intelligenti che potranno fornirci strumenti di indagine della realtà mai visti sinora.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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