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Fentanyl, il piano di prevenzione dell’Italia contro la “droga degli zombie”

Bastano 3 milligrammi per un'intossicazione acuta. Questo oppiaceo, usato nella terapia del dolore, è già diventato una droga molto letale negli Usa

È ormai emergenza anche oltre i confini di Stati Uniti e Cina per l’abuso di Fentanyl. Si tratta di un oppiaceo per la terapia del dolore che, se assunto al di fuori di necessità sanitarie, può dare dipendenza come una droga pesante, essendo inoltre molto letale. In Italia per il momento “non c’è alcuna emergenza”, dice il Governo Meloni, ma il 12 marzo l’esecutivo ha presentato un piano di prevenzione. Obiettivo: fare informazione ai giovani e combattere la criminalità organizzata, in particolare la ‘ndrangheta, già immersa nel nuovo business criminale. 

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha illustrato il “Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppiacei sintetici“, approvato nel Cdm dell’11 marzo. La mossa di Palazzo Chigi è preventiva: è negli Stati Uniti che l’emergenza vera e propria già esiste ma “non essendoci frontiere invalicabili è bene non trovarsi scoperti“. La premier Giorgia Meloni ricorda che “la lotta alla droga e a tutte le dipendenze patologiche è una priorità assoluta di questo Governo. In questa direzione continueremo a lavorare, senza sosta e con determinazione“.

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Foto X @Agenzia_Ansa

Evitare furti da ospedali e farmacie

Nel piano si fa presente che tra il 2018 e il 2023 la Polizia ha sequestrato 123,17 grammi di Fentanyl in polvere. “Considerando che si può avere un’intossicazione acuta con circa 3 milligrammi – si legge – tale quantità potrebbe causare migliaia di casi“. Dal 2016 a oggi i decessi registrati in Italia a causa del Fentanyl sono 2. Il ministro della salute Orazio Schillaci ha parlato dello stupefacente come di “un pericolo per la tutela della salute pubblica”.

Se è vero che nasce per essere impiegato per la terapia del dolore, il suo “uso distorto ha un effetto devastante”. Perché “dosi anche piccole sono pericolose, quindi è necessaria una prevenzione sul territorio“. Cosa si intende fare quindi nella pratica? “Ci sarà rafforzamento del monitoraggio, potenziati controlli dei Nas e controllo per evitare i furti”. Nello specifico, si stanno “allertando Regioni e farmacie a un’attenzione massima per evitare i furti“.

Misure contro l’abuso di Fentanyl

Tra le misure del piano di prevenzione ci sono: scambio di informazioni continue tra forze di polizia e intelligence e monitoraggio dei flussi di importazione ed esportazione di farmaci a base di Fentanyl. Ma c’è anche il potenziamento delle capacità di controllo della Polizia con apparecchiature portatili dotate di tecnologia Raman in grado di identificare rapidamente stupefacenti sintetici. Il Ministero della Salute dovrà inoltre garantire l’approvvigionamento e la distribuzione dell’antidoto agli oppioidi sintetici, il naloxone.

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Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Foto Ansa/Riccardo Antimiani

Mantovano ha riassunto i principali tratti che caratterizzano il Fentanyl: “Questa droga è detta degli zombie, perché trasforma gli assuntori in ‘mostri’ che camminano. Ha effetto analgesico ma al di fuori di tali circuiti sanitari sta sostituendo l’eroina. È a basso costo, ne bastano uno o 2 milligrammi per causare la morte spesso per soffocamento“. Nel 2022, ha ricordato, “i sequestri di Fentanyl in Usa hanno raggiunto livelli record di circa 6 tonnellate in polvere e 59 milioni di compresse. I decessi stanno avendo un picco, con oltre 100mila morti nel 2022“.

L’attenzione del Governo è rivolta soprattutto ai giovani, per cui il Fentanyl rappresenta “un pericolo devastante”, trattandosi di una sostanza “50 volte più pericolosa dell’eroinaha detto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Anche per questo il piano di prevenzione passa dalle scuole. Si è deciso infatti di preparare i docenti, soprattutto i nuovi assunti: si prevede una formazione specifica per gli insegnanti”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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