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Tennis, Indian Wells: Djokovic eliminato da Nardi, numero 123 al mondo

Gli italiani sempre più incubo del serbo, battuto dal "lucky loser" che entra nella top 100 Atp

Storica impresa nel tennis del pesarese Luca Nardi, al torneo Atp 1000 di Indian Wells. L’azzurro, numero 123 al mondo, ha battuto in tre set il numero 1 del ranking mondiale, ovvero il serbo Novak Djokovic, con il punteggio di 6-4, 3-6, 6-3. Nardi si è così guadagnato il pass per gli ottavi del torneo californiano. Subito dopo il punto vincente, l’azzurro ha lasciato cadere la racchetta a terra e si è portato le mani al volto quasi incredulo prima di salutare Djokovic a rete: “Questo è un miracolo” ha detto poi Nardi in un’intervista rilasciata a Tennis Channel. “Sono un ragazzo di 20 anni, 100 al mondo, e batto Novak. È pazzesco, pazzesco”.

Prima di questa notte, nessuno mi conosceva“, ha detto Nardi, che affronterà ora l’americano Tommy Paul negli ottavi di finale. E non lo sapeva neppure, non si era preoccupato del tabellone, entrando in campo da vittima sacrificale contro il “cannibale” serbo. “Spero che ora il pubblico si sia goduto la partita. Sono molto contento di questo risultato“. Grande sportività anche da parte di Djokovic: “Nardi è entrato come ‘lucky loser’ nel main draw, quindi non aveva nulla da perdere. Quindi ha giocato alla grande. Ha meritato di vincere. Sono rimasto più sorpreso dal mio livello. Il mio livello era davvero, davvero pessimo” ha aggiunto il 36enne serbo.

Luca Nardi tennis Djokovic sconfitta
Foto X @teozorzoli

Tennis, l’Italia va forte

Il tennista marchigiano diventa così il giocatore di tennis con la classifica più bassa ad aver mai sconfitto Nole in un torneo di questa categoria o in uno Slam. Un primato che finora spettava al sudafricano Kevin Anderson, numero 122 al mondo, quando si impose sul serbo a Miami nel 2008. E anche il quarto tennista con il ranking più basso a battere un numero uno del mondo in carica in un “1000“.

Ripescato in tabellone come lucky loser direttamente al secondo turno (a seguito del forfait dell’argentino Etcheverry, testa di serie), dopo aver superato in 3 set il cinese Zhang, numero 50 nell’ATP (prima vittoria su un top 50), Nardi è approdato per la prima volta al terzo turno in un “1000”. Luca si è ritrovato di fronte il suo idolo Djokovic. Il giovane marchigiano ha abbattuto le difese del serbo con una tattica ultra-aggressiva. E ha affiancato a colpi potenti dalla linea di fondo attacchi tempestivi e precisi, realizzando così una grande impresa sportiva.

Luca Nardi tennis
Foto X @ROBZIK

Il talento di Luca Nardi

Per gli addetti ai lavori, il 20enne pesarese è sempre stato un talento, un predestinato. Il suo esordio tra i professionisti del tennis risale al giugno 2018, quando a soli 14 anni e 10 mesi è riuscito a raggiungere i quarti del torneo Future di Sassuolo. Il piazzamento gli è valso un punto nel ranking Atp. Così è diventato così il più giovane tennista italiano di sempre ad entrare nella classifica mondiale. Gli appassionati dell’epoca indicavano Nardi e Holger Rune come due tra i talenti emergenti a livello mondiale. Alto 186 centimetri, fisico longilineo ha un discreto palmares. Cinque titoli Challenger su sette finali disputate, tre titoli Itf su quattro finali. Grazie alla vittoria su Djokovic entra nella top 100 Atp.

Il tennis italiano sta vivendo una stagione indimenticabile. Un tempo che porta innanzitutto il nome di Jannik Sinner. Il giovane campione come è noto sta scrivendo la storia: è stato il primo azzurro di sempre a conquistare la finale degli Australian Open, che poi ha vinto, proprio battendo a Melbourne il numero uno al mondo Novak Djokovic. Lo scorso 26 gennaio Sinner travolse Nole col punteggio di 6-1, 6-2, 6(6)-7, 6-3. Il problema, però, è anche che, come lo stesso Djokovic ha riconosciuto, Nole a 36 anni non ha più la freschezza di prima. Per usare un eufemismo.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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