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Valencia, strage nel palazzo distrutto dalle fiamme

Almeno 4 morti, 14 feriti e 20 dispersi. All'origine del rogo forse il materiale isolante in poliuretano, simile a quello usato in molti 'cappotti' in Italia

La Spagna è sotto shock per il disastro di Valencia, dove il 22 febbraio un incendio sviluppatosi al quinto piano di un edificio di nuova costruzione ha divorato l’intero palazzo di 14 piani, composto da due torri, nel quartiere Campanar. Le autorità hanno annunciato il ritrovamento di 4 morti: sarebbero 20 le persone disperse, fra cui una donna con una nipote. Tramite i droni sarebbero stati individuati altri corpi carbonizzati. Sono invece almeno 14 i feriti, alcuni con sintomi da intossicazione.

A causa delle forti raffiche di vento, le fiamme si sono rapidamente estese all’intero stabile. Decine di vigili del fuoco hanno dovuto lavorare per ore prima di riuscire a domare il rogo. Nel palazzo ci sono 138 appartamenti e le speranze di trovare sopravvissuti sono ridotte al lumicino. Tra le persone che sono riuscite a mettersi in salvo ci sono un padre con la figlia. I due erano rimasti bloccati sul balcone di casa.

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Il palazzo bruciato a Valencia il 22 febbraio. Foto Ansa/Epa Manuel Bruque

Le cause dell’incendio

Nella zona è stato montato un ospedale da campo, mentre i pompieri hanno fatto evacuare un centro commerciale al piano terra dell’edificio. Tutta da chiarire la dinamica del disastro di Valencia. All’origine del rogo potrebbe esserci il materiale isolante presente sulla facciata, e in particolare uno strato di poliuretano facilmente infiammabile. “Siamo sorpresi dalla rapidità con cui si sono propagate le fiamme. Un’ora dopo il fuoco è passato anche alla Torre Due“, il grattacielo gemello di quello divorato dal fuoco, che faceva parte dello stesso complesso residenziale. Lo ha riferito l’amministratrice al giornale online Levante.

Ci sarebbero vari corpi carbonizzati fra i resti della Torre Uno del complesso residenziale, che vigili del fuoco e soccorritori avrebbero localizzato tramite i droni. A causa delle temperature roventi e del rischio di crollo della struttura, le squadre dei pompieri non avevano ancora accesso all’edificio al mattino del 23 febbraio. Mentre la lotta contro le fiamme è continuata dall’esterno. Tra i feriti ci sono anche 6 pompieri. In totale sono 9 uomini, 4 donne e un bambino di 7 anni curati negli ospedali della città, mentre altre due donne sono state medicate sul posto.

Il premier spagnolo, Pedro Sánchez, sta seguendo gli sviluppi della tragedia di Valencia. “Sono costernato per il terribile incendio scoppiato” ha scritto su X. “Desidero esprimere la mia solidarietà a tutte le persone colpite e il mio riconoscimento a tutto il personale di emergenza già al lavoro sulla scena“.

Il rogo di Roma a Colli Aniene

L’ipotesi che si fa strada per spiegare il rogo di Valencia è, come detto, il fatto che possa essersi infiammato il materiale isolante in poliuretano che rivestiva il grattacielo. Una tragedia simile è quella che si è verificata a Roma il 2 giugno 2023, come si ricorderà. Intorno alle due di pomeriggio di quel giorno un palazzo di 8 piani in via Edoardo d’Onofrio prese fuoco. Il palazzo è parte di un complesso residenziale del quartiere romano di Colli Aniene, nella zona orientale della città.

Una persona morì nel rogo e furono 10 i feriti di cui 3 gravi, con i polmoni bruciati dal calore. Un’altra persona dovette essere ricoverata in rianimazione per intossicazione da monossido di carbonio, senza contare altri feriti più lievi e i danni all’edificio. Oltre 100 persone sono state costrette ad abbandonare i loro appartamenti. Non è ancora del tutto chiarito cosa sia successo. Le fiamme erano partite dalla base del palazzo, trasformata in magazzino all’aperto per i lavori di ristrutturazione del Superbonus. Come avvenuto per il disastro di Valencia, le fiamme si propagarono in fretta e i pannelli di Eps, polistirene espanso sinterizzato, da collocale come materiale isolante sul ‘cappotto’ del palazzo, potrebbero aver fatto da volano al rogo.

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Il fumo si alza dall’incendio alla Grenfell Tower, il 14 giugno 2017. Foto Ansa/Epa Arrizabalaga

La Grenfell Tower a Londra

L’incendio del palazzo di Valencia fa correre la memoria anche al rogo che nella notte fra il 13 e il 14 giugno 2017 incenerì la Grenfell Tower a Londra. Un grattacielo di 24 piani a North Kensington non lontano da Notting Hill. Nel rogo morirono 72 persone, i feriti furono 74. Perse la vita anche una coppia di fidanzati italiani: Goria Trevisan, 26 anni, e Marco Gottardi, 28 anni.

Stando alle prime risultanze di un’inchiesta penale, i materiali utilizzati per i pannelli di rivestimento e copertura dell’edificio, usati in una ristrutturazione, erano altamente infiammabili. Le aziende che avevano fornito tale materiale non si sarebbero fatte alcuno scrupolo a commercializzarlo, con prove antincendio poco attendibili. Le fiamme continuarono a propagarsi per 3 giorni e 2 notti, fino al 16 giugno 2017.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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