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Riscaldamento globale della Terra: superata la barriera di +1,5 gradi

È a prima volta che accade nell'arco temporale complessivo di un anno. Forti i contrasti in Europa: a gennaio freddissimo al Nord e troppo caldo al Sud

Il riscaldamento globale della Terra ha raggiunto e superato per la prima volta il limite di +1,5 gradi centigradi nel corso di un intero anno. Si tratta del limite di surriscaldamento terrestre in più oltre il quale si considera un pericolo mortale per il pianeta per la specie umana una temperatura media così elevata. Il dato arriva da Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e della Commissione Ue.

In pratica tra febbraio 2023 e gennaio 2024 la temperatura media globale del pianeta è aumentata di +1,52 gradi. Gennaio 2024, inoltre, è stato il mese più caldo mai registrato a livello planetario, con una temperatura media dell’aria di 13-14 gradi. Un valore pari a 0,7 gradi sopra la media dei mesi di gennaio degli anni fra il 1991 e il 2020. Ciò non toglie che si sia verificato un sorprendente contrasto nelle temperature medie di gennaio in tutta Europa in questo inizio del nuovo anno.

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Il ghiacciaio Scex Rouge in Svizzera. Foto Ansa/Epa Jean-Christophe Bott

Riscaldamento ma anche gelo

La Terra, dunque, sta subendo un fenomeno sempre più esteso di riscaldamento delle temperature dell’aria e dei mari. Ma in alcuni luoghi ci sono state notevoli variazioni durante il mese di gennaio appena trascorso. Il clima è stato molto più freddo della media del periodo 1991-2020 su gran parte del Nord Europa, afferma Copernicus sul suo sito. E tuttavia ha fatto molto più caldo della media nel Sud Europa, per il quarto mese consecutivo. E lo abbiamo visto in Italia dove le giornate di autentico e intenso freddo invernale sono state ben poche, con un caldo anomalo diffuso. E dove è in corso una nuova siccità invernale.

Invece in Lapponia, all’estremo Nord di Norvegia, SveziaFinlandia e Russia (penisola di Kola) si sono verificate temperature inferiori a 43 gradi sotto lo zero all’inizio di gennaio. Valori mai raggiunti in Svezia da 25 anni a questa parte. Per una delle stazioni meteo del paese scandinavo che Copernicus ha monitorato si è trattato addirittura del più basso valore mai visto in oltre cent’anni. Cambiamenti notevoli anche Francia e Regno Unito, con più caldo nell’aria. Nel sud della Spagna il clima è stato molto meno freddo della media, con temperature particolarmente elevate verso la fine di gennaio. Altro che “giorni della merla“. Le temperature hanno raggiunto livelli di caldo record anche in quota sulle Alpi italiane.

Lo scioglimento dei ghiacci

A subire le conseguenze del riscaldamento planetario sono anche i ghiacci: sulle montagne come ai Poli. Anche in questo caso, però, con forti contrasti, rilevano i ricercatori di Copernicus. L’estensione del ghiaccio marino artico era infatti vicina alla media e la più alta dal 2009. Le concentrazioni di ghiaccio marino erano superiori alla media nel Mare di Groenlandia (una caratteristica persistente da ottobre) e nel Mare di Okhotsk (costa orientale della Siberia). Mentre prevalevano concentrazioni inferiori alla media nel Mare di Labrador (fra Canada e Groenlandia).

L’estensione del ghiaccio marino antartico è stata, al contrario, la sesta più bassa di gennaio: inferiore del 18% alla media. Sebbene al di sopra del valore più basso di gennaio, registrato nel 2023 (-31%). Concentrazioni di ghiaccio marino inferiori alla media prevalgono principalmente nei Mari di Ross e Amundsen, nel Mare di Weddell settentrionale e lungo la costa dell’Antartide orientale.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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