NewsPrimo piano

Giorno del ricordo, per la prima volta con una premier di destra

"L'Italia onora la memoria di chi fu vittima di quegli orrori disumani" afferma Meloni. Per Mattarella "Negare o minimizzare è offesa all'Italia"

Si celebra oggi 10 febbraio il Giorno del ricordo, una ricorrenza istituita per legge vent’anni fa esatti, nel 2004, e patrocinata dall’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Si ricordano i circa 20mila italiani dell’Istria, della Dalmazia, del Quarnaro e della Venezia Giulia che furono vittime della pulizia etnica dei partigiani comunisti jugoslavi agli ordini del maresciallo Tito, alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Molti furono torturati, assassinati e gettati nelle foibe: profonde cavità naturali della roccia carsica.

Il Giorno del ricordo è anche occasione per ricordare l’esodo di 300mila italiani che dai territori del confine adriatico e alpino orientale si riversarono nel resto d’Italia per evitare la la pulizia etnica. Non furono accolti bene, spesso additati come fascisti e divenuti in molti casi ospiti sgraditi. A Trieste si è svolta oggi una cerimonia solenne davanti al monumento dedicato alle vittime della foiba di Basovizza. Vi hanno partecipato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il vicepremier Antonio Tajani.

Meloni foibe Basovizza giorno ricordo
Foto X @CdBalkans

“10 febbraio, nel Giorno del Ricordo il mio pensiero va ai Martiri delle Foibe e agli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia. L’Italia onora la memoria di chi fu vittima di quegli orrori disumani e non dimentica il dolore patito da chi fu costretto ad abbandonare la propria casa e la propria terra per amore dell’Italia” ha scritto sui social la presidente del Consiglio. La premier si è poi recata al binario 1 della stazione centrale di Trieste, per l’inaugurazione del Treno del Ricordo.

Mattarella sul Giorno del Ricordo

Venerdì 9 febbraio, nel corso di una cerimonia al Quirinale, il capo dello Stato è intervenuto sul tema delle vittime delle foibe e sull’esodo degli istriani e dei giuliano-dalmati. Tentare di negare o minimizzare quanto accadde è “un affronto alle vittime e un danno alla coscienza” dell’Italia, ha dichiarato Mattarella.

Nel giorno del 10 febbraio sono previste anche altre commemorazioni. Fra queste, la deposizione di una corona al cimitero monumentale di Verona, dove ci sarà il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. A Napoli, davanti alla lapide nel bosco di Capodimonte, sarà il sindaco Gaetano Manfredi a deporre una corona d’alloro in memoria delle vittime delle foibe e degli esuli giuliano-dalmati che trovarono ospitalità nel centro raccolta profughi di Capodimonte. A Milano le autorità civili e militari e le associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati si ritrovano in piazza della Repubblica. È il luogo che ospita il monumento dedicato ai Martiri delle Foibe, di fronte al quale è in programma una cerimonia di commemorazione e saranno deposte corone di fiori.

Vittime foibe cavità carsiche
Una foto d’epoca in cui si vedono uomini calare una scaletta per andare a cercare le vittime delle foibe nelle cavità carsiche

Un po’ di storia

Come detto, il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Serve a ricordare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata. Il Parlamento istituì il Giorno del ricordo con la legge 30 marzo 2004 n° 92. Occorre, recita il testo, “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale“.

Meloni foibe Giorno Ricordo Basovizza
Giorgia Meloni alla foiba di Basovizza il 10 febbraio 2024. Foto X @robertomenia

I crimini del fascismo in Jugoslavia

Al Giorno del ricordo si associa il rilascio di una medaglia commemorativa per i parenti delle persone assassinate e infoibate in Istria, a Fiume, in Dalmazia o nelle province dell’attuale confine orientale. Il periodo storico preso in considerazione va dall’8 settembre 1943, data dell’annuncio dell’entrata in vigore dell’armistizio di Cassibile, al 10 febbraio 1947, giorno della firma dei trattati di pace di Parigi.

Con essi le potenze vincitrici assegnarono alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia. Tutti territori che in precedenza facevano parte dell’Italia. E dove il regime fascista e le forze armate italiane di occupazione della Croazia e della Slovenia avevano perpetrato fra il 1941 e il 1943 pulizia etnica e crimini efferati, come uccisioni di massa, stupri e torture a danno dei civili. Il fascismo aveva inoltre imposto alle popolazioni jugoslave l’obbligo della lingua italiana, effettuando anche una profonda discriminazione culturale nei territori occupati.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio