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Su Whatsapp un chatbot di intelligenza artificiale per “l’assistenza clienti”

Il sistema di microblogging di Meta farà parlare gli utenti con dei robot al fine di velocizzare la pratica o il problema da risolvere

Meta, la casa madre di Facebook, Whatsapp e Instagram, continua a spingere sull’intelligenza artificiale generativa. E sarà Whatsapp, il client di messaggistica, a lanciare presto un chatbot per fornire assistenza agli utenti. Dunque sempre di più, e sempre più pervasivamente, saremo costretti a relazionarci con dei robot facenti funzione di umani. Dopo aver già sperimentato la creazione di emoticon e adesivi tramite testo grazie, all’Intelligenza Artificiale, adesso arriva un altro passo in direzione della tendenza dominante della tecnologia odierna. 

Il sito di esperti WabetaInfo ha individuato un nuovo avviso nella versione 2.24.3.71 per iPhone di Whatsapp, quando si clicca su Impostazioni, Aiuto, Contattaci, Chat. All’interno della finestra si legge: “I messaggi dal supporto di WhatsApp potrebbero essere generati dall’intelligenza artificiale, utilizzando una tecnologia sicura di Meta“. Aiuti e suggerimenti mirati saranno quindi scritti, in prima battuta o in assenza di personale, dall’Intelligenza Artificiale anche se ci sarà sempre la possibilità di richiedere l’intervento di un operatore umano. Il tutto è molto simile a quanto accade già per vari chatbot presenti sul web, che danno seguito a un primo approccio al cliente, per poi passare la palla a un operatore nel caso di incomprensioni o impossibilità di proseguire nella richiesta.

Intelligenza Artificiale Whatsapp
Foto X @JamescyberU

Whatsapp e i bot

Quello che cambia, per Whatsapp, è la presenza di una Intelligenza Artificiale che sfrutta gli ampi modelli di linguaggio di Meta. L’obiettivo è quello di per ridurre al minimo la comunicazione di assistenza con operatori umani. In questo modo si dovrebbero velocizzare le pratiche. “A nostro avviso, questa funzionalità porterà un vantaggio significativo all’app poiché gli utenti potranno ottenere risposte immediate alle loro domande dal supporto IA, anche al di fuori del normale orario lavorativo” scrive WabetaInfo.

Inoltre, la funzione è progettata per migliorare l’efficienza complessiva delle interazioni con l’assistenza clienti, poiché le risposte basate sull’intelligenza artificiale possono rispondere alle richieste comuni in modo rapido e accurato, riducendo i tempi di attesa. Questo evidenzia l’impegno di Whatsapp nel migliorare continuamente l’esperienza e nel rimanere in prima linea nell’innovazione tecnologica nel panorama della messaggistica“.

Microblogging Whatsapp Intelligenza Artificiale generativa
Foto X @JamescyberU

Whatsapp e l’Intelligenza Artificiale

Meta, la società madre di Whatsapp, ha del resto da tempo annunciato l’espansione della sua messagistica in direzione dell’IA. Risale alla scorso settembre, infatti, l’introduzione di un chatbot sulle sue piattaforme. Inoltre, Meta ha collaborato con Microsoft Bing per fornire risposte a domande degli utenti attraverso ricerche web. L’integrazione del chatbot AI in Whatsapp rappresenta un passo significativo verso un’esperienza-utente più efficiente e personalizzata. Grazie all’intelligenza artificiale, gli utenti possono risparmiare tempo e sforzo. E così gradualmente ottenere risposte rapide e pertinenti alle loro domande di ricerca.

La facilità di accesso al chatbot rende l’app di messagistica non solo uno strumento di comunicazione, ma anche un assistente virtuale sempre a portata di mano. L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale generativa in Whatsapp è un chiaro esempio di come si stia trasformando il modo in cui comunichiamo. Esattamente in base alla trasformazione che l’Intelligenza Artificiale sta portando nel mondo dei software e delle applicazioni. Grazie a questa innovazione, Whatsapp non solo migliora l’esperienza degli utenti esistenti, ma si posiziona anche come leader nell’adozione di tecnologie avanzate nel campo della messaggistica istantanea.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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