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Gaza, la guerra varca i confini della Palestina: bombe israeliane sulla Siria

Colpito in un raid un edificio a Damasco dove si trovavano esponenti dei servizi segreti dell'Iran

La guerra di Israele contro Gaza, dopo il pogrom compiuto dai miliziani di Hamas lo scorso 7 ottobre nei kibbutz, si allarga alla Siria. Un raid israeliano ha colpito un palazzo residenziale a Damasco. Secondo le prime ricostruzioni sarebbero morti almeno 5 leader filo-iraniani che si erano riuniti nell’edificio. Tra le vittime dell’attacco ci sarebbe Haj Sadiq, alto esponente dell’intelligence delle forze al Quds dei Guardiani della rivoluzione islamica iraniani. Lo riferisce Sky News.

Tuttavia, stando al quotidiano israeliano Haaretz, che cita fonti dell’Iran, ci sarebbero anche 2 consiglieri anziani delle Guardie rivoluzionarie di Teheran fra le vittime del raid a Damasco. E all’indomani del ‘muro’ posto dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente americano Joe Biden ha intanto dichiarato che “una soluzione a due Stati non è impossibile“. L’obiettivo è quello di convincere Israele a lavorare per uno Stato palestinese dopo la guerra a Gaza.

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Foto X @irannewsvideo

Biden e Netanyahu tornano a parlarsi

Dopo quasi un mese di blackout, si è stabilito un nuovo contatto tra Joe Biden e Benjamin Netanyahu. Il presidente degli Stati Uniti e il premier israeliano hanno avuto un colloquio telefonico, come ha reso noto la Casa Bianca. Si tratta della prima conversazione dal 23 dicembre dello scorso anno. Ovvero dall’ultima data in cui i due leader si sono confrontati sull’operazione militare nella Striscia di Gaza e sulla guerra che Israele conduce da oltre 3 mesi contro Hamas.

Secondo la Cnn, il colloquio ha evidenziato la distanza delle posizioni sullo schema dei “due popoli, due Stati” malgrado l’affermazione di Biden che non si tratti di un obiettivo irraggiungibile. Netanyahu nelle ultime ore ha espresso la propria opposizione all’ipotesi di creazione di uno stato palestinese. Nella telefonata, Biden ha trasmesso “la sua visione per una pace e una sicurezza più durature per Israele, pienamente inserito nella regione, e una soluzione con due Stati e con la sicurezza di Israele garantita“, ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby.

Sullo sfondo della conversazione c’è stata la guerra a Gaza e un possibile progetto per il dopoguerra. Bidenha ribadito la sua forte convinzione sulla possibilità di raggiungere una soluzione con due Stati con la consapevolezza, ovviamente, che non si arriverà al traguardo domani” ha reso noto Kirby. “C’è un conflitto in corso e quindi vogliamo assicurarci che Israele abbia ciò di cui ha bisogno per difendersi” ha aggiunto rispondendo alla Cnn.

Gaza dopo 3 mesi di guerra

La posizione di Washington, in relazione alla condotta di Israele, rimane sostanzialmente inalterata. Gli Stati Uniti si oppongono ancora a un cessate il fuoco generale a Gaza, perché potrebbe favorire i miliziani di Hamas. “Sosteniamo le pause umanitarie, come ho detto, per cercare di far liberare gli ostaggi e far arrivare più aiuti. Ma non sosteniamo un cessate il fuoco in questo momento. Penso – ha detto Kirby – che sia importante ricordare che c’era un cessate il fuoco in vigore il 6 ottobre“.

Nella notte fra il 18 e il 19 gennaio si sono concentrati anella parte meridionale della Striscia di Gaza i bombardamenti delle forze armate israeliane, in particolare nell’area di Khan Younis. Lo riportano media palestinesi. Secondo l’agenzia di stampa Wafa si sarebbero registrati anche pesanti combattimenti nell’area intorno all’ospedale Nasser e ci sarebbero stati nel complesso 29 morti.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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