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Eriksson, la confessione shock: “Mi resta un anno di vita”

L'allenatore della Lazio dello scudetto 1999/2000 lotta contro un cancro al pancreas

Il mondo del calcio italiano e internazionale ha appreso dalla voce di Sven-Goran Eriksson che l’ex allenatore svedese della Lazio del secondo scudetto 1999/2000 ha un gravissimo tumore non operabile al pancreas. “Tutti avevano capito che non stavo bene. Immaginavano fosse cancro e lo è” ha rivelato egli stesso alla radio svedese P1. “Devo lottare finché potrò”.

Eriksson, 75 anni, ha anche spiegato in dettaglio la prognosi dei medici. “Nel migliore dei casi vivrò un anno o anche di più, nel peggiore anche meno. In realtà nessuno può esserne sicuro con certezza, è meglio non pensarci. Puoi in qualche modo ingannare il tuo cervello, pensare positivo e vedere le cose nella maniera migliore, non perderti nelle avversità, perché questa ovviamente è la più grande di tutte. Ma ricavare comunque qualcosa di buono da questa esperienza“.

Eriksson allenatore Lazio scudetto
Sven Goran Eriksson. Foto Ansa/Epa Lindsey Parnaby

La carriera di Eriksson

Sven-Goran Eriksson ha vinto lo scudetto con la Lazio, come detto, ma anche una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane. Ha però anche ricoperto il ruolo di direttore tecnico alla Roma, alla Fiorentina e alla Sampdoria. Alla radio svedese P1 ha rivelato: “Sono collassato improvvisamente mentre facevo una corsa di 5 chilometri. Dopo un consulto medico ho scoperto di avere avuto in ictus e che avevo già un tumore. Non so da quanto tempo, forse un mese, forse un anno“. L’anno scorso Eriksson si era dimesso da direttore sportivo del Karlstad Football per problemi di salute. “Ho scelto di limitare i miei incarichi pubblici a causa di problemi di salute sui quali sto indagando” aveva dichiarato.

Nel corso della sua carriera Eriksson ha vinto anche due campionati svedesi, una Coppa Uefa e una coppa nazionale con il Goteborg. Oltre a tre scudetti in Portogallo, una coppa nazionale e una supercoppa portoghese col Benfica. Tra le sue esperienze anche il ruolo di commissario tecnico della Nazionale inglese dal 2001 al 2006. Ha quindi allenato per una stagione il Manchester City (2007-2008). L’ultima esperienza da allenatore nel 2019 come Ct della Nazionale delle Filippine.

I messaggi delle sue squadre

Vivo una vita del tutto normale“, ha detto Eriksson a Sporting Witness della Bbc inglese. “Non sono in ospedale. Cercherò di fare più esercizio possibile, meno di un anno fa, ma conduco una vita normale. Quando sai di avere un tumore apprezzi ogni giorno che viene, e sei felice quando ti svegli la mattina e ti senti bene: è quello che sto facendo“.

Pensavo di essere completamente sano ma all’improvviso ho avuto un piccolo ictus così sono caduto e i miei figli mi hanno portato in ospedale. Dopo un giorno di esame mi hanno detto che avevo 5 piccoli ictus, ma hanno detto ‘nessun problema, guarirai al 100%’. La cosa peggiore, però, è che mi hanno detto che ho un cancro che non possono operare“. I medici hanno detto a Eriksson, sempre secondo quanto l’ex allenatore ha riferito alla Bcc, “che mi daranno cure e medicine per cercare di farmi vivere il più a lungo possibile“.

Il Manchester City ha pubblicato un messaggio su X. “Tutti al Manchester City stanno pensando a Sven-Goran Eriksson e desideriamo esprimere il nostro sostegno collettivo al nostro ex allenatore, alla sua famiglia e ai suoi amici, in questo momento“. Anche la Fiorentina ha ricordato su X la direzione tecnica di Eriksson negli Anni Ottanta. Inutile aggiungere che, ovviamente, anche la Lazio ha postato un messaggio, e un video, di vicinanza al mister del suo secondo scudetto.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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