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Doppio attentato in Iran, strage vicino alla tomba di Soleimani

Almeno 188 vittime e 141 feriti a Kerman durante la commemorazione del generale ucciso dagli Usa nel 2020 in Iraq

Il Medio Oriente nel vortice del terrore. Cominciata con il pogrom nazista dei miliziani palestinesi di Hamas in Israele il 7 ottobre e proseguita con la mostruosa risposta delle forze di Tel Aviv che stanno radendo al suolo Gaza, la guerra in Palestina chiama sangue. Il 2 gennaio un raid contro una roccaforte di Hezbollah a Beirut, in Libano, attribuito all’esercito israeliano, ha provocato la morte del numero due di Hamas, Saleh Al Arouri. Il 3 gennaio due esplosioni devastanti, forse opera di organizzazioni terroristiche dell’Islam sunnita vicine a Al Qaeda, sono avvenute nei pressi del cimitero di Kerman, nell’Iran centrale.

Lì migliaia di persone stavano commemorando il generale Qassem Soleimani, il capo delle forze Qods delle Guardie della Rivoluzione iraniana, ucciso in un’operazione degli Usa il 3 gennaio del 2020 in Iraq. I media statali iraniani hanno riferito che il bilancio del duplice attentato è salito ad almeno 188 morti. Il Governo di Teheran ha dichiarato il lutto per la giornata del 4 gennaio. Secondo l’agenzia di stampa Tasnim, vicina alle Guardie della Rivoluzione della repubblica islamica, si è trattato di un attentato terroristico.

Attentato Iran morti e feriti
Foto X @intstrategist

L’agenzia Irna riferisce che oltre alle vittime si devono contare anche 141 feriti. La prima esplosione è avvenuta a 700 metri e la seconda a un chilometro di distanza dalla tomba di Soleimani. L’Irna ha anche citato una fonte secondo cui i due pacchi esplosivi sono stati piazzati sulla strada per il cimitero di Kerman e sono stati fatti esplodere a distanza dai terroristi, provocando due esplosioni a 5-10 minuti l’una dall’altra. Finora nessuno ha rivendicato la responsabilità delle esplosioni.

Iran, le reazioni di Erdogan e Putin

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha condannato le due esplosioni. “Indubbiamente, gli autori di questo atto vigliacco saranno presto identificati e puniti per il loro atto atroce dalle capaci forze dell’ordine e di sicurezza” ha dichiarato in una nota. “I terroristi dietro l’esplosione nel cimitero di Kerman sono mercenari di potenze arroganti (termine che l’Iran usa per gli Stati Uniti e i suoi alleati, ndr.) e saranno certamente puniti“, ha detto il capo della magistratura iraniana, Gholamhossein Ejei, citato da Irna. “Dopo aver fallito nel mettere in sicurezza il paese attraverso diversi complotti, i terroristi hanno tentato di vendicarsi del popolo iraniano. Provano un profondo odio verso il movimento di Resistenza e il generale Soleimani“, ha aggiunto.

Iran Soleimani morte attentati
Il generale Soleimani, ucciso nel 2020. Foto X @MarianoGiustino

Siamo profondamente rattristati per l’atroce attacco terroristico in Iran” ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan su X. In un messaggio di cordoglio alle autorità iraniane, il presidente russo Vladimir Putin ha condannato come “scioccanti nella loro crudeltà e cinismo” gli attentati avvenuti a Kerman, durante le celebrazioni per il quarto anniversario dell’uccisione del generale Qassem Soleimani da parte degli Usa. Lo riferisce l’agenzia di stampa russa Ria Novosti.

La Ue condanna gli attacchi

L’Ue condanna con la massima fermezza l’attentato di oggi nella città di Kerman in Iran” ha dichiarato un portavoce del Servizio di Azione Esterna dell’Ue. “L’Unione europea esprime la propria solidarietà al popolo iraniano. Questo atto di terrore ha provocato un bilancio sconvolgente di morti e feriti tra i civili. I nostri pensieri sono ora rivolti alle vittime e alle loro famiglie. I responsabili devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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