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Forte terremoto in Giappone, scatta l’allerta tsunami

Le autorità chiedono alla popolazione di fuggire su "terreni elevati". Il ricordo del sisma e dello tsunami del 2011

Ore drammatiche in Giappone all’inizio del nuovo anno. Un terremoto di magnitudo 7.5 ha colpito la costa centro-occidentale, spingendo le autorità a dichiarare un’allerta tsunami e ad appellarsi alla popolazione dell’area colpita affinché si ritiri su “terreni più alti possibile”. Prima del forte sisma si era verificata una prima scossa di magnitudo 5.5, nella stessa zona. In seguito alla seconda scossa se ne è verificata una terza di magnitudo 6.2.

Il tutto è avvenuto mentre in Italia erano le prime ore del mattino del 1 gennaio 2024. Non si hanno ancora notizie di eventuali vittime, feriti o danni. Le autorità del Giappone hanno ordinato alla popolazione di evacuare la zona colpita dal violento terremoto. “Tutti i residenti devono evacuare immediatamente su terreni più elevati“, ha dichiarato l’emittente nazionale Nhk dopo che il terremoto ha colpito la regione di Noto, nella prefettura di Ishikawa.

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Foto X @LennyBusker3

Terremoto e rischio tsunami

Il timore degli esperti è che il terremoto di magnitudo 7.5 possa ora provocare onde di tsunami fino a 5 metri di altezza lungo la costa occidentale del Giappone. Onde che potrebbero coprire un raggio costiero fino a 300 chilometri dall’epicentro del sisma. “Pericolose onde di tsunami generate da questo terremoto sono possibili entro 300 chilometri dall’epicentro lungo le coste del Giappone” ha affermato il Pacific Tsunami Warning Center con sede alle Hawaii.

Da parte sua anche l’Agenzia meteorologica giapponese ha avvertito che le onde potrebbero essere alte fino a 5 metri. Vale a dire un muro d’acqua capace potenzialmente di distruggere tutto ciò che si trova davanti. La forte scossa è stata avvertita anche a Tokyo, a circa 500 chilometri di distanza, e in tutta la regione di Kanto: lo riportano i media locali. Allerte tsunami sono state emesse anche nelle prefetture di Niigata, Toyama, Yamagata, Fukui, Hyogo nonché lungo la costa del Mar del Giappone.

Giappone, l’incubo del 2011

Come detto, un ulteriore forte terremoto ha colpito la costa centro-occidentale del Giappone dopo la scossa molto forte di magnitudo 7.5. Il secondo sisma si è verificato poco distante dall’epicentro del sisma precedente: lo riporta l’Istituto geofisico statunitense (Usgs) sul suo sito. Entrambi i terremoti sono stati registrati nella prefettura di Ishikawa, a una profondità di 10 chilometri.

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Un’immagine dello tsunami in Giappone nel 2011. Foto X @FabrizioGunjap

Il Giappone ha rigide norme di costruzione intese a garantire che gli edifici possano resistere a forti terremoti che sono consueti e abbastanza frequenti rispetto ad altri paesi. E tiene regolarmente esercitazioni di emergenza per preparare tutta la popolazione a una forte scossa. Tuttavia i giapponesi sono ossessionati dal ricordo di un enorme terremoto sottomarino di magnitudo 9.0 al largo del nord-est del paese nel marzo 2011.

Si tratta del sisma che ha innescato il tristemente celebre tsunami che ha causato circa 18.500 morti o dispersi e ha mandato in fusione tre reattori della centrale nucleare di Fukushima, provocando il peggior disastro del dopoguerra in Giappone e il più grave incidente nucleare dai tempi di Chernobyl (1986). Nel marzo 2022 un terremoto di magnitudo 7.4 al largo della costa di Fukushima ha scosso vaste aree del Giappone orientale, uccidendo tre persone. Adesso, per il momento, il sisma del 1 gennaio del nuovo anno non sembra aver provocato danni troppo gravi. Ma è ancora presto per una valutazione esatta.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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