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Capodanno 2024: in viaggio 10 milioni di italiani, cenone più caro

Preferite le mete di montagna. Per dire addio al 2023 pasti e banchetti con diversi gradi di spesa

Saranno 10,6 milioni gli italiani in viaggio per il Capodanno. Vale a dire un milione in più rispetto allo scorso anno. La spesa complessiva prevista supera i 3,6 miliardi. Un risultato che sarebbe ancor più eccezionale se anche solo una parte dei molti indecisi fino all’ultimo momento – complice anche il picco influenzale in corso – alla fine si convincesse a partire.

I dati emergono dal Focus dell’Osservatorio Turismo Confcommercio con Swg. Ben 4 italiani su 10 scelgono la montagna. Significativo anche l’incremento di coloro che scelgono l’estero.
Saranno, dunque, oltre un milione in più rispetto allo scorso anno gli italiani in viaggio a Capodanno, pronti a spendere intorno a 340 euro a testa. Sulle spese per festeggiare l’anno nuovo pesano gli aumenti legati al cenone che quest’anno, secondo stime di Coldiretti, costerà poco meno di 100 euro a famiglia.

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Foto X @greenMe_it

Montagna meta preferita a Capodanno

L’andamento turistico per il Capodanno soddisfa la ministra Daniela Santanchè. “Le festività da Natale a Capodanno hanno segnato un bel successo del turismo italiano” ha dichiarato. “Adesso la sfida è quella di far essere protagonista il turismo 12 mesi l’anno per poter dare stabilità a un comparto vitale e centrale per la nazione” ha sottolineato.

Confcommercio sottolinea come a Capodanno le scelte dei vacanzieri si orienteranno come sempre verso le mete di montagna. Come detto 4 italiani su 10 la sceglieranno. Seguono grandi città, città d’arte e borghi per un complessivo 27%. Le località della costa valgono il 16%. Il fine anno sarà trascorso in prevalenza in strutture turistico-ricettive (6 casi su 10). La metà degli intervistati ha programmato un soggiorno al massimo di 2 notti a destinazione mentre, della restante metà, un terzo fa parte della schiera dei più fortunati che protrarranno la vacanza per 6 giorni o più, unendo quindi in un unico viaggio almeno due delle ricorrenze in calendario, se non addirittura tutte e tre. La vivacità della domanda, già registrata per le partenze di Natale, dunque, si conferma.

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Foto X @Radio1Rai

Cenone, i prezzi salgono

In vista del Capodanno c’è comunque da fare i conti con il costo del tradizionale cenone di fine anno cui saranno destinati 98 euro in media a famiglia. Una cifra in leggero aumento rispetto allo scorso anno (+2%). A certificare questa tendenza è un’indagine Coldiretti/Ixè da cui emerge che quasi 9 italiani su 10 (87%) trascorreranno la serata nelle case, proprie o di parenti e amici. Gli altri si divideranno soprattutto tra ristoranti e pizzerie dove sono previsti 4,6 milioni di persone ai quali si aggiungono oltre 350mila presenze in agriturismo. Se una maggioranza relativa del 34% conterrà la spesa entro i 50 euro a famiglia – spiega Coldiretti – un altro 23% sborserà tra i 50 e i 100 euro. E un 20% arriverà fino a 150. Non manca chi si spingerà a 200 euro (7%), chi addirittura a 300 (8%) e un 2% che andrà oltre.

Gli abitanti delle Isole spenderanno quasi il doppio rispetto ai residenti nel Centro Italia (141 euro contro 76 euro), mentre al Sud il budget sarà di 130 euro, rispetto agli 80 euro del Nord Est e agli 84 del Nord Ovest. Coldiretti evidenzia come a pesare siano anche le differenze nel numero medio di familiari per regione. Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per quasi 9 italiani su 10 (89%), seguito a ruota dalle lenticchie, presenti nell’85% dei menu. Sulle tavole delle feste forte anche la presenza del pesce nazionale, mentre il 65% degli italiani assaggerà il salmone arrivato dall’estero, il 9% si permetterà le ostriche e il 5% il caviale spesso di produzione nazionale.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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