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Ucraina, Zelensky vola da Biden per salvare gli aiuti a Kiev

Fra poche ore un faccia a faccia tra i due che segue di appena 3 mesi quello precedente. Ma questa volta sarà un summit vitale

Alla Casa Bianca, il 12 dicembre, nuovo incontro tra Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, e Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina. Nello stesso giorno Zelensky incontrerà anche lo speaker della Camera dei Rappresentanti, Mike Johnson, in Campidoglio. Lo ha reso noto l’ufficio dello stesso Johnson.

Potrebbe essere un faccia a faccia chiave per l’Ucraina in guerra contro gli invasori russi. Un summit che si svolgerà sullo sfondo delle richieste dei repubblicani, gli avversari di Joe Biden. Il partito cui fa capo anche Donald Trump pretende concessioni significative sulla politica migratoria in cambio del loro voto per nuovi aiuti militari a Kiev.

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Volodymyr Zelensky con Joe Biden alla Casa Bianca il 21 settembre scorso. Foto Ansa/Epa Evan Vucci

L’incontro di Zelensky con Milei

Zelensky ha già incontrato a Buenos Aires, nel corso della sua prima visita in America Latina in occasione dell’insediamento del presidente argentino, Javier Milei. Quest’ultimo lo ha salutato calorosamente all’esterno del Parlamento prima di pronunciare il suo discorso programmatico davanti a una folla che lo attendeva da ore.

Milei e Zelensky si sono parlati da vicino per una trentina di secondi, e salutati con abbracci e pacche reciproche sulle spalle, segno di una svolta chiara della futura politica estera argentina per quanto riguarda il conflitto con la Russia. Attraverso il suo account X, il capo dello Stato ucraino ha salutato “un nuovo inizio” per l’Argentina, auspicando che Milei possa “sorprendere il mondo” con i suoi successi. “Sono certo – ha assicurato – che la cooperazione bilaterale fra Ucraina e Argentina continuerà ad espandersi“.

Usa, sondaggi contro l’Ucraina

Negli Stati Uniti, invece, non c’è più molto calore per la causa ucraina. Quasi la metà degli elettori americani pensa che l’amministrazione Biden stia spendendo troppo per il supporto a Kiev e all’amministrazione Zelensky. Lo rivela un sondaggio Financial Times-Michigan Ross secondo cui il 48% degli americani ritiene che gli Stati Uniti spendanotroppo” in aiuti militari e finanziari per sostenere lo sforzo bellico di Kiev contro la Russia. Il 27% pensa che Washington stia spendendo il giusto, e, infine, un 11% che ritiene che gli Usa non stiano spendendo abbastanza. Le percentuali di contrari al supporto a Kiev crescono tra gli elettori repubblicani. Fra questi, il 65% ritiene che la spesa destinata a Kiev sia eccessiva.

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Il presidente eletto dell’Argentina Javier Milei saluta calorosamente Zelensky. Foto Ansa/Epa Juan Ignacio Roncoroni

L’Europa con Zelensky

Mentre il presidente Zelensky si reca a Washington da Bruxelles l’esecutivo dell’Unione cerca di inviargli messaggi rassicuranti. L’Ucraina vuole accelerare l’ingresso nella Ue e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, lancia l’allarme: “Una vittoria russa in Ucraina comporterebbe minacce per i suoi vicini europei“. Così von der Leyen in un’intervista al quotidiano francese Le Parisien. “Il sostegno a Kiev – ha aggiunto – deve restare incrollabile“.

Gli aiuti finanziari all’Ucraina e l’apertura dei negoziati per l’ingresso di Kiev nell’Ue saranno due temi cruciali del prossimo Consiglio europeo, previsto giovedì 14 e venerdì 15 dicembre. Su entrambi i punti pesa, al momento, il veto dell’Ungheria. La situazione del sostegno a Kiev in Europa si sta complicando giorno dopo giorno. Le opinioni pubbliche sono sempre pìù scettiche e fredde verso l’appoggio alla resistenza ucraina. Alcuni paesi, inoltre, come l’Ungheria, sono vicini alla Russia e non intendono recidere i legami economici e politici con Mosca.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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