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Gaza, guerra senza fine. L’ONU: “Metà della popolazione sta morendo di fame”

Israele: "Altri 2 mesi di combattimenti". Il Qatar tenta una mediazione per un nuovo cessate il fuoco

La guerra a Gaza è sempre più violenta. Muoiono i miliziani di Hamas e i soldati di Israele. Ma soprattutto migliaia e migliaia di civili. Uomini, donne e bambini: neonati, ragazzi, anziani e malati. Nulla sembra riuscire a fermare un conflitto che sta minando alla radice tutto il Medio Oriente, da sempre una polveriera che periodicamente esplode in guerre regionali, fra Siria, Libano, Israele, Palestina e Iraq.

Secondo il World Food Programme (il Programma alimentare mondiale dell’ONU), metà della popolazione di Gaza sta morendo di fame mentre continuano i combattimenti tra Hamas e Israele. In alcune zone 9 persone su 10 hanno trascorso almeno un giorno e una notte interi senza nulla da mangiare. Il che significa che praticamente nessuno a Gaza è al sicuro né adeguatamente nutrito.

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Prigionieri palestinesi a Gaza. Foto X @angeloinchina

Gaza, nuova mediazione del Qatar

Il vicedirettore del Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite, Carl Skau, ha precisato che finora l’ONU è riuscita a far entrare a Gaza soltanto una piccola frazione delle forniture necessarie alla sopravvivenza dei 2 milioni di abitanti. Le condizioni esistenti nella Striscia hanno reso le consegne di aiuti umanitari “quasi impossibili“. A tutto ciò si aggiunge la minaccia costante e ogni giorno più forte di un allargamento del conflitto oltre i confini della Palestina. Dallo Yemen i ribelli sciiti Houthi filoiraniani fanno sapere che colpiranno ogni nave diretta in Israele attraverso il Mar Rosso, se Gaza “non riceverà il cibo e le medicine necessarie“.

Intanto il Qatar prosegue gli sforzi di mediazione per assicurare un nuovo cessate il fuoco. Obiettivo che la diplomazia del paese del Golfo aveva già raggiunto a fine novembre, dando vita allo scambio fra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. Il tutto dopo che gli Stati Uniti hanno bloccato con il veto in Consiglio di sicurezza la risoluzione dell’ONU che chiedeva il “cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza” e definiva la situazione “catastrofica“. “Aggressivo, immorale e una palese violazione di tutti i valori e i principi umanitari“, è stato il commento del presidente palestinese Abu Mazen. Per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, invece, “la posizione degli Usa è giusta. La guerra a Hamas non si ferma“.

L’appello di Guterres e dell’OMS

Stiamo correndo un serio rischio di collasso del sistema umanitario” a Gaza, dove “la situazione si sta rapidamente trasformando in una catastrofe. Con implicazioni potenzialmente irreversibili per i palestinesi nel loro complesso e per la pace e la sicurezza nella regione“. È quanto afferma il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Il capo delle Nazioni Unite ha deplorato la “paralisi” dell’ONU di fronte alla guerra tra Israele e Hamas e si è detto dispiaciuto che il Consiglio di sicurezza non abbia votato a favore di un cessate il fuoco.

Gli ha fatto eco Tedros Adhanom Ghebreyesus, il Segretario dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), agenzia dell’ONU. “La guerra tra Israele e Hamas sta avendo un impatto catastrofico sulla salute nella Striscia di Gaza” ha dichiarato Ghebreyesus. “L’impatto del conflitto sulla salute è catastrofico” e gli operatori sanitari stanno svolgendo “un lavoro impossibile in condizioni inimmaginabili” ha affermato all’apertura di una sessione speciale del comitato esecutivo dell’OMS per discutere le condizioni nei territori palestinesi.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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