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Tregua a Gaza: altri due giorni. Palestinesi uccisi in Cisgiordania

Per ogni gruppo di 10 ostaggi che Hamas libererà, la tregua si prolungherà di 24 ore, ma a Ramallah e dintorni la guerra è sempre più vicina

Terminato il quarto giorno di tregua nella guerra di Gaza, l’alba del 28 novembre si è alzata con la certezza di altri 2 giorni di cessate il fuoco. L’annuncio è arrivato dal Qatar, il paese la cui diplomazia ha effettuato la mediazione decisiva per instaurare queste pochissime giornate di stop alle armi.

Ore però molto preziose, non soltanto perché si è verificata la possibilità di uno scambio fra prigionieri palestinesi e ostaggi israeliani, ma anche perché sono giunti a Gaza dall’Egitto, attraverso il valico di Rafah, decine di camion di aiuti umanitari alla popolazione palestinese stremata da un mese e mezzo di bombardamenti a tappeto da parte di Israele. Si contano oltre 16.000 vittime fra i palestinesi, soprattutto donne e bambini, e 35mila feriti, che si aggiungono ai circa 1400 israeliani massacrati dai miliziani di Hamas nel pogrom di stampo nazista del 7 ottobre.

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Palestinesi si dirigono dal nord al sud della Striscia di Gaza approfittando della tregua. Foto Ansa/Epa Mohammed Saber

Continua lo scambio ostaggi-prigionieri

Adesso il cessate il fuoco di altri due giorni: in cambio di 20 ostaggi saranno scarcerati 60 palestinesi. Dopo aver raggiunto un accordo sul quarto rilascio degli ostaggi, Hamas ha consegnato a Israele 9 bambini e 2 madri e si è detto disposto a trattare per il rilascio di soldati dello Stato ebraico. In queste ore c’è stata inoltre una telefonata tra Netanyahu e Biden. “I due leader hanno discusso della situazione a Gaza, della pausa nei combattimenti e dell’aumento dell’ulteriore necessaria assistenza umanitaria” nella Striscia.

Un portavoce del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha poi confermato alla Cnn che ci sono 10 nomi sull’ultima lista in ordine di tempo che Hamas ha comunicato a Tel Aviv. “Israele ha ricevuto un’altra lista di ostaggi, 10 ostaggi, che potenzialmente, si spera, saranno rilasciati da Hamas“. Il portavoce ha quindi spiegato che per ogni gruppo di 10 ostaggi che i miliziani rilasceranno, Israele prolungherà la tregua di un giorno. Le autorità israeliane dovrebbero rendere pubblico l’elenco degli ostaggi che Hamas intende rilasciare il 28 novembre a Gaza. La lista è in fase di revisione e sarà comunicata alle famiglie prima di essere resa pubblica. Israele afferma di avere liberato dalle proprie carceri, in 4 giorni di tregua, 150 detenuti palestinesi.

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Soldati israeliani arrestano un palestinese. Foto X @yenisafakEN

Giovani uccisi in Cisgiordania

In questo contesto cresce purtroppo la tensione in Cisgiordania dove i giovani continuano a morire. I territori palestinesi che Israele occupa da decenni rischiano di precipitare nel baratro della guerra. Un ragazzo palestinese di 17 anni è stato ucciso da colpi di arma da fuoco in un raid dell’esercito israeliano nel villaggio di Kafr Ain, secondo l’agenzia Wafa. A ovest di Ramallah, nella città di Betunia, i soldati israeliani hanno ucciso palestinese di 26 anni palestinese, colpendolo al petto.

Il dipartimento di Stato americano ha intanto confermato le affermazioni di un funzionario a Bruxelles secondo le quali Antony Blinken si recherà in Israele e Cisgiordania questa settimana. “In Israele e in Cisgiordania – si legge in una nota del portavoce del dipartimento Usa – Blinken discuterà del diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto umanitario internazionale, nonché dei continui sforzi per garantire il rilascio degli ostaggi, proteggere i civili durante le operazioni israeliane a Gaza e accelerare gli aiuti umanitari“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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