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Caro voli, inchiesta Antitrust sugli aerei per Sardegna e Sicilia

Oltre alla Commissione europea anche l'Autorità garante del mercato sta indagando sugli aumenti delle tariffe legati all'Intelligenza Artificiale

Preoccupa il caro prezzi dei voli aerei in Italia: una tendenza in corso dalla ripresa economica del post pandemia di Covid. L’Antitrust ha avviato un’indagine conoscitiva sull’uso degli algoritmi di prezzo nel trasporto passeggeri sulle rotte di collegamento tra la penisola e la Sicilia e la Sardegna. Lo fa sapere l’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Alla base di questa decisione – si legge in una nota – sta il fatto che, in concomitanza con la ripresa della domanda di trasporto aereo passeggeri, a partire dal 2022, si sono rilevati, da soggetti istituzionali e non, livelli di prezzo elevati“. E questo fenomeno è avvenuto “in corrispondenza dei periodi di picco di domanda“. Di recente il Governo Meloni ha conferito all’Antitrust poteri di verifica sull’uso degli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo e su eventuali iniquità e abusi da parte delle compagnie aeree.

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Aerei Ryanair a Roma Ciampino. Foto Ansa/Telenews

I voli e l’Intelligenza Artificiale

Secondo quanto spiega l’Antitrust, “le compagnie aeree adottano da anni sistemi di definizione dei prezzi” per i voli. Questi sistemi si basano sull’uso di algoritmi e di software per il trattamento dei dati e “differenziano e adattano nel tempo i costi dei voli“. “Negli ultimi anni il grado di automatizzazione e di sofisticazione di questi sistemi è notevolmente aumentato, sia per la crescita esponenziale delle informazioni trattabili sia per l’evoluzione tecnologica“.

In prospettiva, precisa ancora l’Autorità garante della concorrenza e del mercato “l’utilizzo di tecniche di Intelligenza Artificiale e machine learning potrebbe consentire l’uso di algoritmi di auto-apprendimento“. Ovvero di meccanismi altamente sofisticati in grado di elaborare nuovi criteri di definizione dei prezzi.

L’attività di indagine dell’Antitrust sul caro voli verso Sardegna e Sicilia riguarderà i possibili effetti negativi sul funzionamento del mercato. Così come sulle condizioni di offerta ai consumatori legati all’uso degli algoritmi di prezzo, nel contesto di riferimento. L’indagine approfondirà anche “le modalità di comunicazione al pubblico dei prezzi dei biglietti aerei e delle loro diverse componenti“.

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Terminal di Roma Fiumicino pieni di turisti in partenza per le vacanze estive. Foto Ansa/Telenews

Aumento costi dei biglietti aerei

Circa il caro voli aerei si devono prendere in considerazione le nuove previsioni normative dell’art. 1 del dl Asset 104/2023 (convertito con modificazioni dalla legge 136/2023). Nella normativa si legge che “l’Autorità potrà, a seguito dell’indagine conoscitiva, imporre alle imprese misure comportamentali o strutturali“. Tutto ciò al fine di “eliminare le distorsioni della concorrenza o per raccomandare le opportune modifiche legislative/regolamentari“. Lo scopo ultimo è quello di “migliorare il funzionamento dei mercati. Inoltre se – nel corso del procedimento – le imprese presentano impegni, l’Autorità potrà valutarne l’idoneità a risolvere le criticità rilevate e renderli obbligatori“.

Caro voli estate 2023

In realtà, per quanto riguarda il caro prezzi dei voli aerei in Italia soprattutto da e per le destinazioni balneari e turistiche più celebri, è in corso anche un’indagine dell’Unione europea. Sul tema del caro voli di recente si è infatti espressa l’Ue che, per bocca del commissario ai Traporti, Adina Valean, ha annunciato di stare indagando sull’aumento delle tariffe. L’indagine riguarda gli aumenti, anche del 30%, dell’estate 2023, che hanno portato profitti eccezionali alle compagnie aeree. La Commissione europea ha dichiarato di aspettarsi da queste ultime “una spiegazione completa e dettagliata“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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