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Covid, Bassetti: “Variante Eris pericolosa per fragili e non vaccinati”

Il virus è ormai endemico e sebbene nella maggior parte dei casi sia come un'influenza bisogna stare attenti

Il Covid sappiamo che c’è ma forse non lo teniamo molto in considerazione. I numeri dei contagi dicono che si tratta non più di una pandemia. Ma di una patologia respiratoria derivante dal virus Sars CoV-2 divenuto stabilmente presente come tanti altri virus delle vie respiratorie.  

La variante Covid EG.5, conosciuta come Eris, è attualmente quella dominante in Italia. Intervenendo a Tgcom24 Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie infettive presso l’ospedale San Martino di Genova, ha detto che Eris “riporta indietro le lancette al 2021/22“. Secondo il professore ligure, divenuto un celebre volto televisivo durante gli anni più duri della pandemia, la variante Eris del Covid può dare febbre alta e sintomi respiratori. Da qui lʼinvito a pazienti fragili con patologie e persone anziane a effettuare il richiamo della vaccinazione anti Covid.

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Matteo Bassetti. Foto Ansa/Luca Zennaro

Covid, le vaccinazioni a oggi

Fino a ora sono state somministrate in Italia 669.935 dosi di vaccino anti-Covid Comirnaty XBB 1.5. Secondo i dati delle regioni la popolazione con più di 60 anni risulta aver ricevuto 572.228 dosi con una copertura vaccinale pari al 3,12%. Solo 5 Regioni hanno invece ottenuto una copertura al 6-8%. Le regioni che hanno vaccinato di più risultano la Toscana (2,7%); l’Emilia Romagna (2,5%), la provincia autonoma di Bolzano (2,2%) e la Lombardia (2,1%). Le regioni in ultima posizione sono, a parte l’Abruzzo che non registra vaccinazioni, la Basilicata (0,004%) e la Sicilia (0,01%). Valle d’Aosta (8%) Toscana (7,6%), Emilia Romagna (7%) e Lombardia (6%) sono le regioni che hanno vaccinato in percentuale piu’ over-60. Le ultime Abruzzo (0%), Basilicata (0,011%) e Sicilia (0,046%).

Aumentano contagi e vittime

Un’impennata di nuovi contagi da Covid si è registrata nella settimana dal 9 al 15 novembre. I dati diffusi dal ministero della Salute infatti parlano di 34.919 nuovi casi positivi, con una variazione pari a +28,1% rispetto alla settimana precedente, quando furono 26.789. Aumenta purtroppo anche il numero delle vittime da Covid. La percentuale delle persone deceduti per causa e concausa di Covid è cresciuta del 17,8%.

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Foto Ansa

Negli ultimi 7 giorni sono decedute 192 persone, contro le 163 della rilevazione precedente. I tamponi effettuati sono stati 224.522, con una variazione di +13,5% rispetto a una settimana fa. Il tasso di positività è del 15,3% con una variazione di +1,7% rispetto alla settimana precedente (13,5%). Per quanto riguarda l’occupazione dei letti negli ospedali da parte di pazienti Covid, il tasso di presenze in area medica è pari al 6,7% (4.167 ricoverati), rispetto al 5,9% (3.656 ricoverati) precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è pari al 1,4% (122 ricoverati), rispetto al 1,2% (102 ricoverati) della precedente rilevazione.

Il Nobel agli inventori dei vaccini

Mentre si continua a lottare contro il Sars CoV-2 a quasi 4 anni dallo scoppio della pandemia, lo scorso 2 ottobre agli autori di due vaccini contro il Covid-19 è andato il Premio Nobel per la Medicina 2023. Si tratta della biochimica ungherese Katalin Karikó, 68 anni, e del medico-scienziato statunitense Drew Weissman, 64 anni. I due hanno realizzato le scoperte che, ha affermato l’Accademia di Stoccolma, hanno “portato all’approvazione di due vaccini Covid-19, basati su mRna, di grande successo alla fine del 2020. I vaccini hanno salvato milioni di vite e prevenuto malattie gravi in molte altre persone”. Il Nobel per la Medicina 2023 va anche, di fatto, ai vaccini anti-Covid in sé per sé che, scrive l’Assemblea del Karolinska Institutet, “hanno salvato milioni di vite consentendo alle società di aprirsi e tornare a condizioni normali” di esistenza.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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