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Nanni Moretti, il debutto a teatro

A 70 anni il celebre regista cinematografico porta in scena due commedie di Natalia Ginzburg nello spettacolo "Diari d'amore" con 5 attori

Dopo decenni di successi cinematografici, Nanni Moretti fa il suo esordio nella regia teatrale alla bella età di 70 anni. E, dopo la prima a Torino, dalla prossima settimana porta in scena a Milano Diari d’amore: due commedie – “Dialogo” e “Fragola e panna” – di Natalia Ginzburg.

Nella sua prima esperienza lontana dal cinema, l’autore di Ecce Bombo, Caro diario e Il sol dell’avvenire esplora con amara ironia quelle intimità domestiche ormai rassegnate, dove i conflitti hanno lasciato il posto a indifferenza, fatuità emotive e mediocrità morali. Dopo il passaggio da Torino, lo spettacolo approda al Teatro Grassi di Milano dal 14 al 26 novembre e sarà poi in tournée fino a giugno.

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Nanni Moretti (in alto a sinistra) con gli attori del suo spettacolo teatrale. Foto X @Internazionale

Un filo rosso tra Moretti e Ginzburg

Nanni Moretti regista a teatro, dunque. Dopo 11 Nastri d’Argento, 9 David di Donatello, la Palma d’oro al Festival di Cannes, i Gran premi della giuria a Venezia e a Berlino. Dopo una vita passata dietro (e davanti) alla macchina da presa, con film che fanno ormai parte della storia del cinema nazionale, Moretti dirige 5 attrici e attori. Non più con la cinepresa, ma affrontando “lo spavento” del palcoscenico. Quello “spavento” che definisce lo scarto tra l’intimità della parola scritta e il clamore della parola detta di fronte a un pubblico dal vivo.

Un termine usato, in questa accezione, dalla scrittrice e intellettuale Natalia Ginzburg, la cui scrittura era molto vicina all’immaginario che ha consolidato il successo cinematografico internazionale dell’artista. Nanni Moretti ha scelto il “teatro delle chiacchiere” di Natalia Ginzburg per porre lo spettatore di fronte a uno specchio che lo mostra inadeguato. Spettatori indifferenti di fronte alla complessità e alle tragedie della vita. Fedele al testo nei minimi particolari, il regista ne rispetta il ritmo quasi musicale, trasferisce sul palcoscenico la scrittura profonda di Ginzburg, capace di scavare dentro le relazioni umane, aiutato dalla sensibilità presente nella sua cinematografia.

Amore, amicizia, maternità

Le due commedie hanno al centro i temi eterni dell’amore, del matrimonio, della fedeltà, della maternità, dell’amicizia. Tutto è trattato con ironia e con leggerezza. Questa leggerezza estrema diventa una lente di ingrandimento, una chiave di lettura che converte in commedia fatti altrimenti tragici della vita dei protagonisti. Nel cast Daria Deflorian, il direttore artistico del Teatro Stabile di Torino, Valerio Binasco, Alessia Giuliani che già aveva recitato con Nanni Moretti nel suo film Tre piani, Arianna Pozzoli che ha debuttato nel cinema come aiuto regista proprio di Moretti ne Il Sol dell’avvenire” e Giorgia Senesi.

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La prima nazionale di “Diari d’amore”, di Nanni Moretti, al Teatro Carignano di Torino il 9 ottobre 2023. Foto Ansa/Amalia Angotti

Uno spettacolo raffinato

Le due commedie parlano di coppie che vivono, sia pure diversamente, rapporti stanchi e appannati, sospese tra un presente di infelicità e un futuro senza certezze. Non succede quasi nulla. Tutto ciò che accade in scena è solo quello che queste persone si dicono. In Dialogo, scritto da Natalia Ginzburg per la televisione, i protagonisti Marta e Francesco sono da soli (tutti gli altri personaggi, animali inclusi, sono evocati e non si vedranno mai) in una stanza da letto.

Parlano ininterrottamente e, poco alla volta, da quel fiume in piena delle loro parole si capisce che qualcosa di grave succederà. In Fragola e panna” scritta da Ginzburg nel 1966 ma realizzata come sceneggiato televisivo solo nel 1975, mai prima d’ora a teatro, la coppia è formata da Flaminia e Cesare, lei una rassegnata casalinga, lui narcisista sempre in giro per lavoro. In mezzo l’amante, una ragazza scombinata che ha alle spalle un matrimonio disastroso e un figlio piccolo, fuggita di casa con una valigia che non si chiude. La sua allegria è rimasta in un gelato di fragola e panna ormai lontano nel tempo.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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