L’avvistamento di una lince ha sorpreso i guardaparco del Parco Nazionale Gran Paradiso, in questi giorni. La lince è stata immortalata all’interno dell’area protetta. Il tutto grazie all’ausilio di una fototrappola con la quale si è potuta certificare la notizia di un ritorno atteso da tantissimo tempo.

Si tratta” spiega il Parco sul proprio sito “di un individuo in dispersione, alla ricerca di nuovi territori e, per il momento, l’Ente Parco ha deciso di non rendere noto il luogo esatto dell’avvistamento per proseguire le verifiche sulla effettiva presenza“.

Foto facebook.com/GranParadisoPark

La lince al Gran Paradiso

La lince manca da oltre cent’anni nella area coperta dal territorio del Parco del Gran Paradiso. E non è la prima volta che la voce di un possibile ritorno si diffonde tra gli esperti. “Sin dagli Anni Ottanta si sono registrati avvistamenti dubbi e, nel tempo, sono pervenute all’Ente Parco segnalazioni di possibili osservazioni o di segni di presenza. Ma adesso è la prima volta che possiamo documentare con certezza” il ritorno della lince.

L’ultimo dato di presenza certa di questo splendido felino risale al 1916, quando l’area protetta non era ancora stata istituita. “Ai tempi della Riserva reale di Caccia” dei Savoia, si legge ancora nel comunicato dell’Ente Parco “frequenti furono gli abbattimenti che le guardie effettuarono“. Abbattimenti “che erano incentivati per combattere quello che si considerava un nemico dello Stambecco“. Sulle Alpi la specie della lince “si è estinta agli inizi del Novecento a causa della persecuzione dell’uomo“.

“Esemplari da Svizzera e Slovenia”

Solo recentemente è ricomparsa in Italia, con esemplari che probabilmente provengono da Svizzera e Slovenia. Osservazioni di lince sono state di recente effettuate anche in Valle d’Aosta, confermate dal Corpo Forestale regionale e queste ripetute segnalazioni fanno presagire la possibilità di un ritorno di questa preziosa specie”.

Secondo Bruno Bassano, direttore del Parco Nazionale del Gran Paradiso: “Da molto tempo inseguiamo questo fantasma di boschi e rocce. Senza mai aver avuto certezza del suo passaggio. Si tratta di una specie iconica spesso dimenticata ma che, in base ai dati storici, era l’unico grande carnivoro presente sul massiccio del Gran Paradiso, come descritto dagli zoologici della Commissione reale del Parco. Questa segnalazione apre la possibilità che si possa, nel tempo, insediare nel Parco almeno una coppia riproduttiva di questa specie. Sarebbe un prezioso ritorno che riempirebbe un vuoto che dura da oltre un secolo”.

Il ritorno del gipeto

L’azione dell’uomo per la lince può essere feconda. Lo dimostrala storia del Parco del Gran Paradiso, che ha visto realizzarsi vari ‘miracoli’. Come ha raccontato a VelvetMag nel 2021 Luisa Vuillermoz, direttrice della Fondation Grand Paradis, “nel corso dei decenni il Parco ha salvato gli stambecchi dall’estinzione. Oltre a un’azione di protezione c’è stato anche un intervento di redistribuzione degli esemplari su tutto l’arco alpino. Oggi possiamo dire che gli stambecchi dal cuneese alla Slovenia sono un po’ tutti cugini o nipoti del nucleo di quei pochissimi preservati in origine al Gran Paradiso.

Un altro caso è quello del gipeto. “Anche qui ci sono voluti molti anni – aveva spiegato Vuillermozma il progetto internazionale fra nazioni diverse ha dimostrato che per gli animali i confini non esistono. Un singolo esemplare di gipeto può spostarsi abitualmente tra Francia, Svizzera e Italia. Al Gran Paradiso, negli ultimi anni, abbiamo avuto una nidificazione per valle, quasi tutte con successo. Tutto questo ci dimostra che è l’intelligenza dell’uomo che deve scegliere. Salvaguardare e proteggere la natura invece di distruggere, come purtroppo ogni anno accade, un numero incredibile di specie viventi”.

 

Esemplari di Gipeto. Foto Francesco Maria Guffanti per il Parco del Gran Paradiso