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Maltempo in Toscana: 7 morti e 2 dispersi. Mai un disastro così dall’alluvione di Firenze

Il 4 novembre del '66 l'Arno mise in ginocchio il capoluogo, questa volta risparmiato. Il Governo ha proclamato lo stato di emergenza

In Toscana sono proseguite per tutta la notte del 4 novembre le operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dalle alluvioni dovute alla violenta ondata di maltempo del 2 e 3 novembre. Esattamente 57 anni fa, il 4 novembre 1966, ci fu l’alluvione di Firenze. Ma in tanti dicono che questa volta è peggio: “Ci sono danni enormi, abbiamo perso tutto“. 

Approfittando di una tregua sia della pioggia che del vento, la Protezione Civile e i Vigili del Fuoco hanno continuato a portare aiuti nelle aree maggiormente devastate dai nubifragi e dalle esondazioni di fiumi e torrenti. Stiamo parlando delle al confine fra le province di Prato e Pistoia, dove sono morte quasi tutte le 7 persone finora ritrovate senza vita: 4 fra Prato, Montale e Montemurlo. E dove ancora si contano ancora 2 dispersi. Fra le aree più devastate c’è anche la cittadina di Campi Bisenzio, a pochi chilometri da Firenze. Il capoluogo della Toscana è stato risparmiato dalla furia delle bombe d’acqua e della piena dell’Arno.

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Migliaia di ettari di territorio alluvionati nella Toscana settentrionale. Foto Ansa/Vigili del Fuoco

Il 4 novembre resteranno ancora chiuse la gran parte delle scuole che si trovano nei comuni alluvionati della Toscana. Nelle prossime ore si deciderà se prolungare la chiusura anche ai primi giorni della prossima settimana. È iniziata la conta dei danni anche nelle tante aziende che si trovano nell’area fra Prato e Pistoia, molte delle quali completamente allagate. Fra i settori più colpiti quello della vivaistica nel Pistoiese e quello dei tessuti nel Pratese.

Il Consiglio dei ministri ha deciso lo stato di emergenza” per le province interessate dal maltempo in Toscana. Lo ha annunciato la premier Giorgia Meloni al termine del Consiglio dei ministri il 3 novembre. “Abbiamo previsto un primo stanziamento di 5 milioni di euro per garantire le misure più urgenti“, ha detto la premier.

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Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani nella sala regionale della Protezione civile. Foto Ansa

Vigili del Fuoco: 4mila interventi in 5 regioni

Senza sosta da oltre ventiquattr’ore prosegue il lavoro dei vigili del fuoco nelle 5 province della Toscana colpite dalle alluvioni. Sono al momento 2.500 gli interventi fatti, 570 i vigili del fuoco in azione con 150 automezzi. Per tutta la notte del 4 novembre le squadre hanno cercato le persone disperse, almeno due, e hanno assistito la popolazione in difficoltà. Si sono svolte operazioni di prosciugamento con moduli ad alto e medio pompaggio. Dei 2.500 interventi svolti, più di 140 le operazioni di soccorso effettuate.

Maltempo e allerte in mezza Italia

Ma il maltempo, con nubifragi, inondazioni, frane e smottamenti non ha colpito soltanto la Toscana in questo inizio di novembre. La situazione è critica in Friuli Venezia Giulia, e in particolare nelle province di Udine e Pordenone. I vigili del fuoco hanno svolto oltre 300 interventi. Squadre al lavoro anche in Abruzzo, dove ha piovuto molto e si è abbattuto un forte vento.

Interessate dal maltempo anche l’Umbria e il Molise. In un post su X, il Dipartimento della Protezione Civile lancia un ulteriore bollettino meteo per il weekend: “Ancora piogge e venti forti al Sud. In arrivo nuova intensa perturbazione al Nord e su alta Toscana“. Sabato 4 novembre è allerta rossa su parte del Veneto. Allerta arancione su parte gran parte del Veneto e Lombardia. Ma anche su parte di Liguria, Emilia-Romagna. Allerta gialla su parte di Toscana, Emilia-Romagna Veneto, Liguria e Lombardia, Sardegna, Puglia, Basilicata e sulla provincia autonoma di Trento, Campania, Calabria e Sicilia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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