Nell’ambito della programmazione di quest’anno della Festa del Cinema di Roma, è possibile individuare diversi titoli che hanno la città eterna come protagonista. Tra questi spicca Accattaroma, un film diretto da Daniele Costantini e interpretato da Massimiliano Cardia e Simone De Bianchi. Il cast, poi, vanta anche la presenza di numerosi giovani talenti emergenti formatisi presso la scuola di cinema Studio Cinema International e selezionati dal casting director Pino Pellegrino.

In occasione della kermesse capitolina, Accattaroma ha fatto il suo debutto in anteprima assoluta nella sezione freestyle presso il Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secolo. La pellicola è, sì, sicuramente un omaggio a uno dei registi più iconici e controversi della storia del cinema italiano, Pier Paolo Pasolini.

Accattaroma, film di Daniele Costantini con Massimiliano Cardia e Simone De Bianchi in anteprima alla Festa del Cinema di Roma – VelvetMAG.it
Foto crediti: Ufficio stampa Festa del Cinema di Roma

Tuttavia, vuole anche gettare uno sguardo più profondo sulla borgata romana, un angolo della società spesso ignorato e dimenticato. In quest’opera cinematografica il regista ci porta in un viaggio unico attraverso strade dimenticate e lontane di Roma accompagnato dalle leggendarie storie pasoliniane. Presentandole, però, come autentiche favole o avventure vissute in prima persona da Vittorio, il protagonista, interpretato da Massimiliano Cardia.

Sinossi Accattaroma

Vittorio, interpretato da Massimiliano Cardia, è un borgataro di circa quarantacinque anni il cui passato è circondato da tante storie, ma pochi fatti concreti. In una torrida giornata estiva, decide di intraprendere un lungo percorso a piedi, partendo da via del Mandrione, per dirigersi verso una meta sconosciuta. La sola cosa certa è il nome del luogo: il Rio della Grana, situato “laggiù,” nelle vicinanze della sconosciuta Borgata del Gelsomino, esattamente a “mille metri dalla camera da letto del Papa”. Ma qual è il motivo di questo viaggio? Vittorio vuole incontrare un vecchio amico di famiglia, Aurelio, figlio di Beddamadre, nella speranza che avrebbe potuto offrirgli un lavoro o persino dei soldi, sebbene ciò non sia del tutto garantito. Ma soprattutto è curioso di vedere Rio della Grana, luogo di cui ha sentito parlare a lungo dai vecchi del quartiere e sul quale ha raccolto diverse informazioni dettagliate su un quadernino.

Accattaroma, film di Daniele Costantini con Massimiliano Cardia e Simone De Bianchi in anteprima alla Festa del Cinema di Roma – VelvetMAG.it
Foto crediti: Ufficio stampa Festa del Cinema di Roma

Nel corso del suo tragitto, l’uomo incontra giovani della sua borgata che cercano di “svoltare la giornata”, nonostante il caldo e la mancanza di soldi. Condivide con loro la sua passione per le storie, spingendoli a condividerle a loro volta con amici e conoscenti. Non si tratta, però, di storie qualsiasi. Il protagonista racconta, infatti, le trame dei personaggi dei primi tre film di Pier Paolo Pasolini: Accattone, Stracci e Mamma Roma, come se fossero davvero esistiti. Quando, al tramonto, Vittorio giunge in via Gregorio Settimo, scopre che la Borgata del Gelsomino è stata distrutta da un incendio molti anni fa, e il Rio della Grana sembra essersi prosciugato. Potrebbe anche darsi che Aurelio, il figlio di Beddamadre, non esista. Vittorio trova conforto nel guardare la Cupola di San Pietro dall’alto e sussurra: “Quanto è grande il sole dei Prati. E San Pietro è piccoletto”.

Il cast è un gruppo di giovani attori emergenti: le parole dei produttori e del casting director

In occasione della proiezione in anteprima di Accattaroma, i produttori Massimiliano Cardia ed Emanuela Morozzi, il casting director Pino Pellegrino, insieme al regista Daniele Costantini e il resto del cast presentano il film in conferenza stampa. A parlare per primo è Massimiliano Cardia, che nel film interpreta anche il ruolo del protagonista, il quale inizia subito dicendo: “abbiamo prodotto il film senza finanziamenti. Accattaroma è un film prodotto da noi con i ragazzi scelti nella scuola Studio Cinema International, abbiamo fatto i provini a più di 200 allievi”. Successivamente chiarisce: “Accattaroma non è un omaggio a Pasolini perché lo omaggiano tutti Pasolini, ma è una passeggiata nel Mandrione in bianco e nero. Certo raccontiamo le storie di Pasolini, dei film di Pasolini, le raccontiamo ai ragazzi giovani che non le conoscono”.

Il fatto che a comporre il cast siano per la maggior parte giovani attori sconosciuti ed esordienti è alquanto peculiare ed insolito per un film presentato ad un evento cinematografico di tale portata. A tal riguardo Pino Pellegrino, casting director e insegnante della scuola Studio Cinema International dichiara: “devo dire che a Studio Cinema ho trovato dei talenti davvero naturali. Il rapporto con i giovani è quello che prediligo. Io da giovane sono riuscito ad emergere e quindi spero sempre che anche loro, con la loro forza con la loro capacità, riescano a realizzare il sogno della vita.

A seguire anche Emanuela Morozzi aggiunge: “negli anni la nostra dedizione è stata quella di formare attori, sceneggiatori e registi. Essere qui oggi, in questo meraviglioso ambiente della Festa del Cinema di Roma, è una grandissima soddisfazione perché da la possibilità ai nostri allievi di poter iniziare a muovere dei primi passi in un posto che per noi è sempre stato una sorta di sogno da realizzare. Siamo in un viaggio in una Roma che ci parla di un tempo che è stato, ma che comunque è e sempre sarà. Poterlo fare insieme ai nostri allievi è per noi un grandissimo orgoglio”.

Come nasce l’idea di Accattaroma 

Daniele Costantini: “i ragazzi sono tutti ex studenti di Studio Cinema. Li conoscevo benissimo e ad un certo punto, un anno e mezzo fa, parlando con Massimiliano gli ho espresso un proposito ‘ci sono alcuni ragazzi della scuola molto adatti, mi piacerebbe fare un’esercitazione che porti a un corto’. Lui mi ha risposto ‘perché un corto? Facciamo un film’. Il fatto è che per fare un film ci vogliono finanziamenti, ci vuole tempo. Massimiliano, però, mi ha detto ‘produciamo noi della scuola, a costi ridotti e con condizioni diverse da quelle che impone il mercato’.” 

Quanto sono cambiati i ragazzi di vita con quelli di Pasolini ad oggi?

Massimiliano Cardia risponde alla domanda di VelvetMAG: “per come la vedo io i ragazzi di borgata non sanno di essere quello, lo sono e basta. Pasolini andava lì, li conosceva, ma loro erano quelli, erano veri. I ragazzi di oggi sono di un’altra epoca. Nel film secondo me c’è un messaggio, ovvero che è tutto cambiato ed è giusto che sia così. Abbiamo raccontato una Roma che c’era e una Roma che è. Alla fine la borgata è diversa con i colori di oggi e sicuramente un giorno chissà ci sarà un altro Pasolini che racconterà l’interazione di questi ragazzi nuovi, i social per dire”.

Come mai Roma esercita ancora un fascino così grande anche per chi non la conosce?

Emanuela Morozzi risponde alla domanda di VelvetMAG: “credo che questo successo della romanità vado anche visto dal punto di vista del carattere del romano. Petrolini ad esempio in America diceva ‘io parlo il romanesco e tutti mi comprendono non capisco perché’. Quindi, sicuramente c’è un carattere del romano che ha un fascino che travalica non solo i secoli, ma anche i confini. La questione sarebbe chiedersi perché il romano è così? Questo potrebbe anche trovare una radice importante nell’urbanistica di Roma, nei vicoli. A Campo de’ Fiori i vicoli sono talmente stretti che un tempo i dirimpettai si parlavano da una finestra all’altra”.