CinemaPrimo piano

I Limoni d’Inverno: un racconto commovente sull’importanza degli incontri

Christian De Sica e Teresa Saponangelo protagonisti del film di Caterina Carone alla Festa del Cinema di Roma 2023

La 18esima Festa del Cinema di Roma presenta in anteprima I Limoni d’Inverno, un film di Caterina Carone con Christian De Sica e Teresa Saponangelo. Una storia che parla di amicizia, di memoria e ricordi. Affronta la gioia, ma anche il dolore in un racconto delicato che, alla fine, parla di vita.

Vision Dristribution – Società del Gruppo Sky, Baertlebyfilm e Agresywna Banda presentano, in anteprima alla 18esima Festa del Cinema di Roma, I Limoni d’Inverno. Un film di Caterina Carone con Christian De Sica e Teresa Saponangelo. Nel cast anche Francesco Bruni, Luca Lionello, Max Malatesta, Agnese Nano, Anna Iodice, Sergio Basile, Annalisa D’Ambrosio, Filippo Pierangeli. Le musiche originali di Nicola Piovani e la fotografia di Daniele Ciprì. Il film sarà distribuito nelle sale cinematografiche italiane dal 23 novembre da Europictures e si presenta come un racconto commovente sulla gioia della vita, sulle mancanze, sui dolori, sulle emozioni e anche sull’importanza della memoria e dei ricordi. Un film intenso, raccontato con leggerezza e delicatezza, con sorrisi e affetto, ma specialmente con empatia, offrendo la possibilità di immergersi in una storia comune e piena di sfaccettature personali.

I limoni d'inverno di Caterina Carone
Teresa Saponangelo e Christian De Sica ne I Limoni d’Inverno di Caterina Carone @Crediti Ufficio Stampa Festa del Cinema di Roma – VelvetMag

La possibilità di essere felici

I Limoni d’Inverno racconta una storia che è fatta di tante sfumature. Affronta il tema di un’amicizia speciale, di due vicini di casa che si trovano a condividere una passione comune e che poi si scoprono complici. Ma a fare da sfondo a questa narrazione semplice, ci sono i dolori che sono all’interno del bagaglio di vita di ciascuno. Allora spuntano, a tratti e con un ritmo sempre più incalzante, la solitudine, la mancata realizzazione personale e poi le perdite, quelle più dolorose e indimenticabili, fino a giungere, in questo climax che accompagna tutto il film, alla malattia. Tuttavia, nella storia diretta da Caterina Carone non manca il racconto della felicità, espressa anche attraverso le parole del protagonista che, come una sorta di mantra, ripete un passo di Lev Tolstoj.

Bisogna credere nella possibilità della felicità per essere felici, e io ora ci credo. Lascia che i morti seppelliscano i morti, ma finché sono vivo, devo vivere ed essere felice“. Pietro, interpretato da un inedito ma perfettamente nella parte Christian De Sica, citerà questo passo in due momenti cruciali nel film: quello in cui incontra la sua nuova amica per la prima volta e quello in cui in qualche modo le dirà addio. La bellezza della vita, del gioire di attimi, seppur fugaci e immersi in circostanze che sanno di amaro, è questo che forse il film, che affronta anche la tematica della maternità mancata grazie ad un’incisiva e commovente Teresa Saponangelo, vuole in qualche mondo lasciare.

La fortuna di un incontro

In questo film a rivestire un ruolo importante è sicuramente l’incontro. Come ha raccontato in conferenza stampa la protagonista femminile della storia: “Eleonora (Teresa Saponangelo) incontra una persona carismatica e lei si rilassa perché si sente ascoltata“. Dunque, è la fortuna degli incontri buoni, di quelli che sono in grado di cambiarti la vita, anche solo per un attimo o magari per sempre. Del resto nel film si affronta anche un sottile, ma efficace processo di guarigione che, in questo contesto, riguarderà più l’anima che il corpo e che nell’incontro ha sicuramente il suo punto di svolta. Una bellissima metafora, infatti, emerge ne I Limoni d’Inverno e fa riferimento alla cura delle piante.

Una sorta di monito per ricordare che se si dedica cura e attenzione a qualcosa, a volte anche ferito, questo può trovare sempre il modo di riuscire, prima o poi, a rifiorire. E tra gli aspetti che emergono guardando questo film, senza dubbio, anche la bontà, quella fatta di gesti semplici. Ricordando gli insegnamenti di suo padre Vittorio, Christian De Sica osserva: “Siamo stanchi di violenza e mettere dentro un film un po’ di bontà serviva. Mio padre ci metteva sempre un po’ di pietas“.

Teresa Saponangelo e Christian De Sica
Teresa Saponangelo e Christian De Sica ne I Limoni d’Inverno @Crediti Ufficio Stampa Festa del Cinema di Roma – VelvetMag

Sinossi de I Limoni d’Inverno

Grazie alla vicinanza dei rispettivi terrazzi, due sconosciuti alle prese con la propria attività di giardinaggio incominciano a intessere un dialogo profondo, che li aiuta ad alleviare il dolore per qualcosa di grave, un segreto, che ognuno dei due cerca di nascondere a se stesso e a chi gli sta vicino. In quella sorta di limbo sospeso tra la terra e il cielo, lontano dalla velocità della città, Pietro ed Eleonora si insegnano a vicenda a seguire il proprio cuore, a credere ancora nella possibilità di essere felici, prima che le loro strade si separino di nuovo. Lasciando, però, inevitabilmente qualcosa dell’uno nell’altra e viceversa. Come ha spiegato adeguatamente Christian De Sica nella conferenza stampa in occasione della Festa del Cinema 2023: “Il film parla di due solitudini che si trovano e riescono per un attimo ad essere felici“.

Il commento della regista

In una nota di regia, parlando del suo film, Caterina Carone rivela: “Ho incontrato questa storia un po’ per caso. L’ho incontrata come capita con le persone più importanti della nostra vita. Quando incroci lo sguardo di qualcuno e riconosci, nel profondo dei suoi occhi, qualcosa che parla di te e delle persone che illuminano la tua esistenza. Ho sentito, nella storia di Pietro (Christian De Sica) e di Eleonora (Teresa Saponangelo), risuonare questa melodia universale e misteriosa. Ho sentito emozioni autentiche, la fragilità dello stare al mondo di ogni essere umano. Noi e gli altri, in un gioco continuo di specchi, sfumature e colori – gli infiniti colori dell’esserci, qui, ora“.

Un film drammatico che affronta fatti dolorosi e reali, ma che si pone con uno sguardo amorevole ed empatico verso gli altri, ma anche verso sé stessi, verso le proprie paure e i propri dolori. “Il film ha anche toni dolci e gioiosi, perché la vita non è mai mono-tono, ma una stratificazione continua di lacrime e sorrisi – ha voluto sottolineare ancora la regista, spiegando l’essenza del suo film – Vorrei che i protagonisti di questa storia, i loro occhi, il loro cuore, possano vivere in tutte le persone che li incontreranno, così come vivono in me e negli attori che li hanno interpretati“.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

Pulsante per tornare all'inizio