Il carrozzone va avanti da sé/con le regine, i suoi fanti, i suoi re: quando ascolti il primo verso della canzone omonima di Renato Zero sai che qualcosa di magico sta per esplodere sulla scena. Anche se sono passati 44 anni dall’uscita del suo film Ciao Nì!. Oggi il re dei sorcini torna alla Festa del Cinema di Roma ricordando al mondo quanto rivoluzionario, avveniristico e sensazionale sia stato e sia ancora.

Era il 1979 quando ad inizio anno irruppe nelle sale cinematografiche Ciao Nì!, film diretto da Paolo Poeti che lo scrive a quattro mani proprio con Renato Zero, attore protagonista. Ma il cast annovera non pochi noti caratteristi del tempo: Renzo Rinaldi, Nerina Montagnani, Carlo Monni, Guerrino Crivello, Franco Garofalo, Victoria Zinny, Mauro Vestri, Rita Di Lernia. Oggi torna restaurato a cura del Centro di Cinema sperimentale di Bologna, dimostrando ancora tutta la potenza artistica di Renato Zero. Lui che proprio al cinema allora fu capace di superare gli incassi di Superman, interpretato da Christopher Reeve, dimostrando che non si è mai re per caso e che i sorcini non si battono e sono tantissimi.

Da sinistra Renato Zero in una foto d’archivio @Ansa del 1978. Il fotogramma con titolo del suo film “Ciao Nì” del 1979

Sinossi di Ciao Nì!: il film di Paolo Poeti dal 1979 a Roma2023

Il tour di Renato Zero viene sconvolto da una lettera con minaccia di morte. L’autore si firma Ciao nì!. Tra un’esibizione e l’altra – la colonna sonora dopo Il Carrozzone, vede scorrere tutti i successi dell’epoca; da La favola mia al Triangolo, passando per Sogni di latta, Uomo, noanalizza il suo passato per scoprire chi sia il potenziale assassino. Lo fa insieme allo psicanalista Super io  (e Superman se lo doveva aspettare!) – ipotizzando i colpevoli: i suoi genitori, che accusa di non averlo indirizzato a un’identità sessuale definita; la suora, che puniva con il crocifisso il suo narcisismo; il sergente della visita di leva a cui si presenta in giarrettiere e mutandine di seta. E poi irrompono in scena i giornalisti, dei  plotone di scienziati chiamati ad esaminare il suo stato di polimorfo. Come pure i suoi collaboratori e le persone più vicine.

La musica e la potenza artistica di Renato Zero

Quello che il film restituisce è la sua grandezza artistica, la perfetta combinazione dei due sessi in uno. Di sicuro delle due sensibilità, o meglio, del meglio delle due. Di cui alla fine, diciamocelo con chiarezza, forse poteva importare allora – ma la sua grandissima popolarità direbbe sfrontatamente il contrario – ma oggi di sicuro non dovrebbe. E le sue spettacolari performance che sono uniche e lontanissime dalla normalità, perché come scoprirà proprio Renato Zero alla fine del film Ciao Nì! è proprio la sua normalità. E forse anche quella di tutti noi.

Due Fotogrammi del film “Ciao Nì” del 1979 con Renato Zero

Questa sera Renato Zero calcherà il red carpet della Festa del Cinema di Roma prima della proiezione dedicata al pubblico, mentre la stampa ha potuto rivedere in anteprima alla Casa del Cinema il lavoro di restauro. Vale la pena dedicare un’ora e mezza alle splendide canzoni del re dei sorcini, le sue incredibili esibizioni e i suoi outfit splendenti. In fondo ce lo disse lui perché dovremmo assistere al suo film:

Ma perché l’ho fatto per voi. Confido nella vostra severità e nel vostro buongusto.
CIAO NÌ.”