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Elezioni in Polonia: vince il partito sovranista ma le opposizioni europeiste superano le più rosee aspettative

Affluenza più alta di sempre, al 72%, nella storia democratica del paese dopo il crollo del comunismo

Primi exit poll in Polonia a seguito delle elezioni legislative di domenica 15 ottobre. Gli elettori, accorsi alle urne come mai nella storia, hanno premiato il partito di destra Diritto e Giustizia (Pis) del premier Mateusz Morawiecki, al governo da 8 anni. Tuttavia la destra non avrebbe la maggioranza per governare e il partito di Centrosinistra Piattaforma civica ha ottenuto molti più seggi di quanto si prevedesse.

Il Pis, secondo gli exit poll, avrebbe il 36,8% del consenso popolare, mentre Piattaforma civica, il maggior partito di opposizione del Centrosinistra dell’ex premier ed ex presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, resterebbe invece ferma al 31,6%. Seguono il partito social-liberale Terza via al 13% e Nuova sinistra all’8,6%. Piattaforma civica si asseterebbe a 163 deputati: ben più dei 150 previsti alla vigilia. “Ha vinto la democrazia, con questi dati è la fine del governo del Pis”, ha detto l’ex presidente del Consiglio Europeo.

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Code interminabili per tutto il giorno fino a sera davanti ai seggi in Polonia. Foto Ansa/Epa Lukasz Gagulski

I seggi si sono chiusi alle 21 di domenica e i polacchi hanno votato per eleggere i 460 membri della Camera e i 100 del Senato. La sfida era tra il primo ministro uscente, Mateusz Morawiecki, del partito di destra Diritto e Giustizia (Pis) e l’ex premier, ed ex presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, a capo del partito europeista Piattaforma civica. Chiamati alle urne sono state circa 30 milioni di persone.

Polonia, alta affluenza al voto

L’affluenza al voto si è rivelata molto alta per gli standard polacchi. Basti pensare che alle 17 del 15 ottobre, a 4 ore dalla chiusura dei seggi, era del 57,54%: 12 punti percentuali in più rispetto alla precedente tornata, quella del 2019, quando alla stessa ora aveva votato il 45,94% degli aventi diritto. Considerando che il dato finale di quattro anni fa era stato del 61,7%, il secondo più alto dopo quella delle prime elezioni democratiche del 1989 (che era stato pari al 62,7%), quello odierno è risultato senza precedenti.

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Donald Tusk, possibile prossimo premier in Polonia. Foto Ansa/Epa Leszek Szymanski

Ha vinto la democrazia, con questi dati è la fine del governo del Pis ha detto l’ex presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk. Da parte sua, il leader del partito di destra Diritto e Giustizia, Jaroslav Kaczynski, ha commentato: “Non sappiamo se con questi dati cambierà il Governo, vediamo cosa succede nelle prossime ore“. Una dichiarazione molto cauta che sembra tradire sfiducia nella possibilità per la destra di riuscire a mantenere il proprio ruolo alla guida della Polonia.

Code ai seggi anche in Italia

In Polonia dopo gli exit poll non sono previste proiezioni elettorali ma direttamente i risultati parziali, che potrebbero arrivare anche nella notte di lunedì 16 ottobre. Ai seggi in tutto il paese, nonostante il gelo, si sono formate sin dall’alba file interminabili. E non senza qualche incidente: le forze dell’ordine hanno evacuato 3 sezioni elettorali a Varsavia per allarmi bomba. Per tutto il giorno i social sono stati invasi da foto e video con scene simili a quelle registrate davanti ai seggi polacchi. Anche a Palermo, Melbourne, Roma, Berlino migliaia di elettori sono rimasti in fila per ore. La voglia di cambiamento ha prodotto la più grande affluenza di sempre: il 72% degli aventi diritto.

 

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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