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Francia, uccide docente in un liceo di Arras al grido di “Allah Akbar”

Il giovane, ex studente di quella scuola, ha accoltellato a morte il professor Dominique Bernard e ha ferito gravemente due persone: arrestato

Un uomo ha fatto irruzione al grido di “Allah Akbar” (Dio è grande, ndr.) in un liceo di Arras, in Francia, e ha ucciso un docente, pugnalandolo a morte. È avvenuto il 13 ottobre. L’aggressore, un ventenne di origine cecena, è stato arrestato.

Nell’attacco sono rimaste ferite diverse persone, due delle quali sono in condizioni gravi, ha reso noto il prefetto. “Un’operazione di polizia è in corso al liceo Gambetta di Arras, l’autore dei fatti è stato arrestato“, ha scritto su X il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin.

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La polizia di fronte al liceo Gambetta ad Arras. Foto Ansa/Epa Ludovic Marin

Francia, paura al liceo

La polizia francese ha identificato l’autore dell’attacco in Mohamed Mogouchkov, ceceno nato nel 2003 nella Federazione. Era schedato dalle forze di sicurezza con la ‘fiché S‘: riservata alle persone da monitorare per legami con l’estremismo islamico. Da diverse settimane, i servizi di sicurezza della Francia stanno esprimendo una particolare preoccupazione per la radicalizzazione dei giovani nord-caucasici.

Secondo quanto riferisce il quotidiano parigino Le Figaro, il 20enne aveva studiato nel liceo Gambetta teatro dell’assassinio del docente. La procura nazionale antiterrorismo ha aperto un’inchiesta sull’attacco. I reati che gli inquirenti contestano all’omicida sono “assassinio in relazione a un’associazione terroristica. Tentato assassinio e associazione terroristica“.

Un video dell’aggressione nella scuola di Arras ha iniziato a circolare rapidamente sui social network. Nelle riprese effettuate dalle finestre del liceo da alcuni studenti si vede l’aggressore, armato di coltello, attaccare alcune persone nel cortile della scuola. Nel video si vede il ragazzo, che indossa una giacca grigia, avanzare con passo sicuro, mentre qualcuno cerca di tenerlo a bada con una sedia. Si vede anche un uomo cadere. “È il vicepreside“, ha detto un alunno la cui voce è udibile nel video. L’uomo caduto di schiena è stato picchiato dall’aggressore, che poi si è indirizzato verso altre persone.

Macron ad Arras

La vittima è Dominique Bernard, docente di francese di una quarantina d’anni. Il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, si è recato ad Arras, nella regione del Pas de Calais, al Nord-Est della Francia, dove è avvenuto l’attacco. Insieme a lui il ministro dell’Istruzione, Gabriel Attal, che ha subito dato istruzioni ai presidi di tutte le scuole francesi di rafforzare la sicurezza.

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Il presidente francese Emmanuel Macron. Foto Ansa/Epa Michel Euler

Vi chiedo di prendere immediatamente tutte le misure necessarie per rafforzare la sicurezza in tutte le scuole e gli istituti e di contattare i prefetti. Qualsiasi situazione – si lege nel documento emanato da Attal – deve essere immediatamente segnalata all’unità di crisi ministeriale“. Sul posto anche il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin.

Il precedente del 2020

L’attacco del 13 ottobre al liceo di Arras non è il primo in Francia compiuto da terroristi di origine cecena. Esattamente 3 anni fa, il 16 ottobre del 2020 Samuel Paty fu ucciso e decapitato fuori della sua scuola, in un sobborgo di Parigi, dopo aver mostrato delle caricature del profeta Maometto durante un dibattito in classe sulla libertà di espressione. L’aggressore, il 18enne rifugiato ceceno Abdoullakh Anzorov, fu ucciso dalla polizia. In seguito fu trovato sul suo telefono del giovane, che si era radicalizzato, un testo con cui rivendicava la responsabilità dell’assassinio. Con una foto dell’insegnante che nei giorni precedenti all’attacco era stato vittima di una campagna di attacchi sui social media.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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