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Gaza, la guerra totale di Israele: 2mila morti e 1300 palazzi distrutti

Questi i dati di fonte palestinese. In corso blitz localizzati: trovati corpi senza vita di ostaggi israeliani

Avanza e miete vittime senza un attimo di tregua la guerra di Israele contro Hamas a Gaza. L’esercito ha lanciato un raid notturno di vasta scala sulla Striscia: di fatto è cominciata un’invasione. Secondo media palestinesi si registrano “numerose vittime” con la costa “presa di mira dal fuoco delle navi“. Dall’inizio delle ostilità i morti a Gaza sono stati 1.900. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas.

Secondo media di Israele, nel corso di “blitz localizzati“, i commando israeliani hanno trovato e recuperato corpi di persone scomparse dall’inizio dell’attacco di Hamas. L’esercito rende noto in lingua araba su X che consentirà il movimento sicuro per gli abitanti di Gaza su due strade principali a sud del territorio tra le 10 del mattino e le 16 locali (dalle 9 alle 15 in Italia). Per l’ONU: “Oltre 400mila persone sono sfollate nella Striscia“. Bombardate anche postazioni degli Hezbollah in Libano. E proprio in Libano è stato ucciso un reporter della Reuters.

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Bombardamenti a Gaza senza sosta da parte di Israele. Foto Ansa/Epa

Più di 1.300 palazzi sono stati completamente distrutti nella Striscia di Gaza. È il bilancio dell’ONU, dopo una settimana di intensi bombardamenti da parte delle forze israeliane. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli affari umanitari ha affermato che 5.540 appartamenti “sono stati distrutti“, mentre quasi altri 3.750 sono stati così danneggiati da essere inabitabili.

Oltre 400mila palestinesi hanno lasciato le proprie case nella Striscia di Gaza e risultano sfollati all’interno della regione. Lo ha riferito l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha). Lo riportano i media internazionali. “La maggior parte delle persone non ha accesso all’acqua potabile dopo che la fornitura attraverso la rete idrica e il funzionamento degli impianti di desalinizzazione/purificazione dell’acqua si sono interrotti“, afferma l’Ocha. “Come ultima risorsa, le persone consumano acqua salmastra proveniente dai pozzi agricoli, innescando gravi preoccupazioni sulla diffusione di malattie“.

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Il premier israeliano Benjamin Netanyhau. Foto Ansa/Epa

L’esercito israeliano ha offerto una nuova occasione ai palestinesi di abbandonare il nord della striscia di Gaza e di mettersi al riparo oltre il Wadi Gaza, a sud di Gaza City. Stamane il portavoce militare israeliano ha divulgato una cartina che indica loro due itinerari attraverso i quali potranno passare indenni, fra le 10:00 e le 16:00 locali (dalle 9 alle 15 ora italiana), da Beit Hanun, a nord di Gaza, a Khan Yunes, nella zona centrale. “Se avete cura di voi e dei vostri cari – afferma il portavoce – raggiungete il Sud secondo le istruzioni. Siate certi – aggiunge – che i leader di Hamas hanno già provveduto a se stessi e sono al riparo dagli attacchi“. I miliziani di Hamas sono il primo obiettivo militare delle forze israeliane.

A Gaza 120 civili in ostaggio

Sarebbero 120 i civili in ostaggio di Hamas nella Striscia di Gaza. Lo affermano le forze israeliane di difesa. In un posto pubblicato sul suo account ufficiale X, l’esercito israeliano scrive: “A oggi, l’Idf ha confermato che oltre 120 civili sono tenuti prigionieri a Gaza dall’organizzazione terroristica Hamas“. Nelle passate ore nella Striscia si sono svolte incursioni che avevano tra i propri obiettivi la liberazione degli ostaggi.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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