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Calcio, Euro 2032 fra Italia e Turchia

La scelta delle sedi italiane che ospiteranno le partite dell'Europeo sarà nota soltanto nell'ottobre 2026

I campionati europei di calcio Euro 2032 si giocheranno tra Italia e Turchia. La Uefa ha annunciato ufficialmente l’assegnazione dell’organizzazione del torneo europeo per nazionali alla Figc e alla Federcalcio turca.

Le due organizzazioni si divideranno l’edizione. Allo stesso tempo nel 2028 il torneo si giocherà nel Regno Unito e Repubblica d’Irlanda con partite in Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda del Nord e, ovviamente, Irlanda. La scelta delle sedi italiane che ospiteranno le partite dell’Europeo sarà nota soltanto nell’ottobre 2026, ma la condivisione dell’evento con la Turchia porterà la competizione in 5 città diverse con i rispettivi stadi. E con la possibilità che diventino sei.

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Gianluigi Buffon e Volkan Demirel, ex portiere turco. Foto Ansa/Epa Jean-Christophe Bott

Euro 2032, dove si gioca in Italia

Per quanto riguarda il nostro Paese sono 10 le città che coinvolte nel processo decisionale per Euro 2032. Si tratta di Roma, Milano, Torino (Stadium), Napoli, Genova, Bari, Bologna, Firenze, Verona e Cagliari. Con Palermo come prima alternativa. Sempre nell’ottobre 2026 saranno decise le sedi della partita inaugurale e della finale di Euro 2032.

Congratulazioni a tutti i candidati, è stato fatto un grande lavoro e non è stato facile. Abbiamo apprezzato davvero molto le presentazioni” ha detto Aleksander Ceferin. Il presidente dell’Uefa ha parlato al termine del Comitato Esecutivo che ha assegnato Euro 2028 a Gran Bretagna e Irlanda ed Euro 2032 a Italia e Turchia. “Vorrei congratularmi con le federazioni ospitanti, la cui dedizione, duro lavoro e impegno sono stati debitamente riconosciuti oggi“, ha dichiarato ancora Ceferin. “Insieme, creeremo edizioni indimenticabili di questo grande torneo che ci uniranno e celebreranno lo spirito di sportività“, ha aggiunto.

Euro 2032 in Turchia

La Federazione Turca, attraverso i suoi canali social, ha commentato l`assegnazione di Euro 2032. “Desideriamo esprimere la nostra gratitudine alla Uefa per aver concesso l’onore di ospitare Euro 2032 a due paesi che condividono la cultura mediterranea.

La Federcalcio italiana (Figc) e la Federcalcio turca (Tff) hanno unito le forze con l’obiettivo di ospitare il miglior campionato Europeo mai organizzato, costruendo nuovi ponti di amicizia e lasciando un contributo duraturo all’eredità del calcio“. “Nei prossimi anni“, ha aggiunto la Federazione, “Italia e Turchia collaboreranno intensamente per offrire ai fan la migliore esperienza del Campionato Europeo entro il 2032-E lavoreranno con grande passione e impegno, come affermato nel nostro motto Play as One“.

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Il presidente della Figc, Gabriele Gravina. Foto Ansa/Riccardo Antimiani

Gravina: “Grande soddisfazione”

Una grande soddisfazione, naturalmente anche per la delegazione italiana a Euro 2032, guidata dal presidente federale e vice presidente Uefa, Gabriele Gravina. “Si tratta di una svolta storica per noi, un traguardo che abbiamo inseguito per tanti anni” ha detto a Sky. “È dal 1990 che l’Italia non aveva la possibilità di organizzare la fase finale di un evento calcistico così importante, quindi se ci proiettiamo al 2032 saranno 42 anni. Dimostreremo la nostra capacità organizzativa e gestionale dei grandi eventi da parte del nostro Paese“.

Poi, sul tema degli stadi: “Siamo riusciti a ottenere un periodo di tempo importante per progettare e realizzare, la data è quella del 1° ottobre 2026. Significa che abbiamo 3 anni per progettare. Non partiamo svantaggiati come indicazioni di stadi perché già 3 sono stati considerati in modo positivo, ne mancano 2 o 3. Dobbiamo considerare il 2032 una grande opportunità e uno stimolo per rivoluzionare l’idea e le infrastrutture del nostro Paese.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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