Primo pianoVelvetBIO

Le malattie più diffuse nelle piante: come riconoscerle

Il primo punto di partenza è controllare sempre lo stato delle foglie

Anche le piante si ammalano e nel caso in cui la prevenzione non è stata sufficiente è importante riconoscere i problemi più comuni. Esistono, infatti, malattie più diffuse rispetto ad altre e saperle individuare potrà aiutare ad arginare i danni.

Quando si annaffia una pianta la prima accortezza da non sottovalutare mai è quella di osservare le foglie. In esse, infatti, si trovano i segnali di quelle che possono essere le malattie più diffuse tra molte piante. Le ‘patologie’ sono abbastanza evidenti dai sintomi che, in genere, comportano ingiallimenti, secchezza, fori, marciume o appassimento.

malattie delle piante
Foglia malata – VelvetMag

Piante ingiallite o marce

Anche detto mal bianco, l’oidio è un fungo che genera una muffa polverosa. Come tutti i funghi si sviluppa in ambienti umidi e poco arieggiati e mesi autunnali potrebbero essere quelli in cui si diffonde con più facilità. Benché l’oidio sia invisibile all’occhio umano, produce dei filamenti bianchi che si propagano sulle altre piante vicine di vaso. Quando le foglie iniziano ad accartocciarsi e ingiallirsi fino a cadere allora sarà evidente la presenza del fungo. Ad esserne colpite particolarmente sono le piante di fragole, le zucchine, diverse erbe aromatiche e peperoncini. Per scongiurare l’insorgere di questo problema è necessario evitare ambienti umidi nei quali esporre la pianta. Ridurre poi le annaffiature prima del raccolto perché i frutti sono già carichi di acqua. Tra i rimedi casalinghi è consigliata una soluzione di acqua e aceto di mele (1 litro per un cucchiaio) da spruzzare al mattino presto prima che il sole lo possa fare evaporare.

A volte a causare le malattie in una pianta solo le radici o i gambi marci. Se le piante appassiscono e le foglie cadono da sole si tratta, purtroppo, di questo problema. In questo caso è bene rimuovere le foglie marce o gialle manualmente. In genere ad essere colpite in questo secondo caso sono diverse piante aromatiche, peperoni e peperoncini. La causa è lo strangolamento delle radici che soffocano perché non si trovano più aria disponibile nel substrato. Evitare, in questo caso, annaffiature o irrigazioni eccessive che possono fare ristagnare l’acqua nei sottovasi e fino alle radici. Per prevenire questa malattia è bene piantare le piante in profondità, e che il substrato sia abbastanza morbido e arioso da consentire l’ossigenazione delle radici.

Foglia ammalata
Foglia ammalata – VelvetMag

Funghi e muffe

Un’altra infezione da fungo è quella che si presenta con le foglie marroni o grigie. In questo caso si tratta di parassiti che tendono a consumare le foglie della pianta colpita. Sulla pianta infetta, di solito, si trovano acquosi puntini neri o marroni, a volte insieme ad un solo giallo. I puntini si ingrandiranno e si uniranno in caso di umidità. In condizioni ambientali più secche, i puntini appariranno distanti e separati. Nelle condizioni più umide e calde i funghi proliferano in maniera più efficace e il vento con la pioggia contribuiscono a diffondere il fungo anche nelle altre piante. Ad essere più colpite sono piante come il basilico, insalate di ogni genere, famiglie delle bulbose come cipolla Rossa Piatta, cipollotto e porro. In questo caso il bicarbonato di sodio è un ottimo alleato per combattere questo parassita. Due cucchiai sciolti in un litro d’acqua, con il loro pH basico, si contrappongono ai funghi della pianta.

La muffa bianca, infine, si sviluppa quando vi è molto caldo quindi in estate (e anche in primavera). Inizialmente si presenta con filetti molto sottili e bianchi, poi quando penetra nella pianta la fa appassire generando una patina bianca simile al cotone. Ad essere colpiti sono soprattutto prezzemolo riccio, coriandolo, indivia e lattughe. L’azione efficace prevede di estrarre subito le piante infette e mantenere il substrato ben drenato. Tutte le piante devono essere posizionate, poi, in una zona ben areata. Un rimedio casalingo consigliato è l’estratto di aglio che si prepara lasciando in infusione, per una notte, uno spicchio schiacciato in una caraffa d’acqua. Nebulizzando, la mattina presto, sulle foglie l’effetto dovrebbe essere immediato.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

Pulsante per tornare all'inizio