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Vertice di Granada, asse Meloni-Sunak sull’immigrazione

Polonia e Ungheria furibonde con i partner europei: "Siamo stati lasciati fuori"

Si è svolto a Granada, in Spagna, il summit della Comunità politica europea, vertice fra i capi di Governo degli Stati membri dell’Unione e non solo. I leader (per l’Italia era presente la premier Meloni) hanno discusso di migranti, allargamento dell’Unione europea, guerra in Ucraina e Intelligenza artificiale. Temi delicati che segnano il presente ma soprattutto il futuro del Vecchio Continente. 

Per la precisione il 5 ottobre si è svolto il vertice della Comunità politica europea, aperto a capi di Stato e di Governo anche extra-Ue. Vi ha partecipato anche il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. Il 6 ottobre è stata la volta del Consiglio europeo informale. Presenti i 27 leader europei, che hanno tenuto incontri bilaterali e di gruppo.

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Rishi Sunak e Giorgia Meloni. Foto Twitter @GiorgiaMeloni

Sulla dichiarazione di Granada hanno pesato, tuttavia, i veti di Polonia e Ungheria per quanto riguarda la questione migranti. Il vertice fa seguito alla visita all’Alhambra – seguita da una cena – da parte dei leader. Ad accoglierli il re Felipe e la regina Letizia. Felipe, dopo aver visto Zelensky, il 5 ottobre, ha tenuto un intervento davanti ai suoi ospiti. E ha fatto appello “ad una pace vera” in Ucraina, esaltando la storia di Granada, “esempio di fusione culturale” in Europa.

Orban e gli immigrati

Tornando al tema scottante dei migranti, la riunione di Granada non sembra avere sciolto i nodi, al di là di un’ottimismo di facciata. Sull’immigrazione “non c’è accordo” nell’Ue e “non ci sarà nei prossimi anni“, perché gli altri Stati membri hanno “violentato giuridicamente” la Polonia e l’Ungheria, lasciandole fuori con il voto a maggioranza qualificata sulle proposte legislative del Patto su immigrazione e asilo. Lo ha detto il premier ungherese Viktor Orban parlando con la stampa.

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Viktor Orban. Foto Twitter @flamingarrow98

Non c’è accordo sull’immigrazione” ha detto Orban. “Prima avevamo deciso che l’immigrazione sarebbe stata regolata sulla base di accordi unilaterali, ma questo è stato cambiato nell’ultimo incontro” del Consiglio dei ministri dell’Interno dell’Ue, il 28 settembre. “La Polonia e l’Ungheria non erano soddisfatte della proposta, ma sono state lasciate da parte. La proposta è stata spinta avanti, Polonia e Ungheria sono state lasciate totalmente fuori“. “Dopo questo – ha affermato il premier ungherese – non c’è nessuna possibilità di nessun tipo di accordo o compromesso sull’immigrazione, politicamente è impossibile”.

Meloni e Sunak a Granada

Ma non tutto è apparso mettere in disaccordo i partecipanti al vertice di Granada. “Il Regno Unito e l’Italia stanno ricercando soluzioni strutturate e di lungo periodo alle maggiori sfide globali con cui ci confrontiamo“. A scriverlo su Facebook è la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che il 5 ottobre al vertice della Comunità politica europea ha promosso insieme al premier britannico Rishi Sunak un programma di lavoro in 8 punti sulla migrazione. “È per questo – spiega Meloni – che al Vertice di ieri ci siamo concentrati sulla migrazione illegale. Ed è per questo che siamo determinati a fare tutto il necessario per fermare le bande criminali, a porre fine a questa crisi etica e umanitaria una volta per tutte e a ripristinare la legalità in ambito migratorio“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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