Il premio Nobel per la Fisica 2023 va a Pierre Agostini, Ferenc Krausz e Anne L’Huillier per le ricerche sugli attosecondi. Ovvero gli impulsi più brevi mai creati dall’uomo e che promettono di aprire la via a una nuova era dell’elettronica.

L’Accademia Reale delle Scienze ha premiato tre pionieri della ricerca sull’infinitamente piccolo che hanno messo a punto i primi strumenti per poter esplorare il mondo degli atomi e delle molecole.

Foto Ansa/Epa Anders Wiklund

La motivazione del premio

In sostanza i 3 scienziati hanno ottenuto lampi di luce laser abbastanza brevi da catturare delle istantanee di elettroni in rapido movimento. Per questo Anne L’Huillier, Ferenc Krausz e Pierre Agostini hanno ricevuto il Nobel. Dall’inizio degli anni Duemila le loro ricerche hanno aperto la porta su un mondo completamente inesplorato, quello dell’infinitamente piccolo, capace di far sentire i suoi effetti in molti campi, a partire dall’elettronica fino alla chimica e alla medicina.

Cosa sono gli attosecondi

Un attosecondo è stato misurato come il tempo che la luce impiega per attraversare una singola molecola d’acqua. È la frazione di tempo nella quale la molecola si percepisce completamente immobile, come fosse congelata. Poter governare queste misure ha segnato l’inizio dell’attofisica, la scienza dei fenomeni superveloci. La sfida è riuscire a osservare fenomeni altrimenti invisibili, come il movimento degli elettroni negli atomi e nelle molecole e riuscire a controllarlo.

Il record di Anne L’Huillier

Pierre Agostini, di origini francesi, lavora negli Stati Uniti, all’Ohio State University; l’ungherese Ferenc Krausz dirige in Germania l’Istituto Max Planck di ottica quantistica e Anne L’Huillier, anche lei di origini francesi, lavora nell’università svedese di Lund. Anne L’Huillier è la quinta donna in oltre un secolo a vincere il Nobel per la fisica. Fra i premiati del 2023 c’è anche il secondo ungherese, Ferenc Krausz, all’indomani del Nobel per la Medicina a Katalin Karikò, anche lei ungherese.

La prima donna a vincere il Nobel per la Fisica è stata Marie Curie, nel 1903. Sessant’anni più tardi è stata la volta di Maria Goeppert-Mayer (1963). Ancora un lungo intervallo prima del riconoscimento a Donna Strickland nel 2018 e dopo due anni è arrivato il Nobel per Andrea Ghez (2020). A tre anni di distanza è la volta di un’altra donna: appunto la francese Anne L’Huillier (65 anni).

Nata nel 1958 a Parigi, L’Huillier ha studiato nell’Università Pierre e Marie Curie, che ha sede nella capitale francese. Dal 1986 al 1993 ha lavorato nel Centro francese di Ricerche Nucleari di Saclay (Francia). Nel 1994 si è trasferita in Svezia, nell’Università di Lund. È membro dell’Accademia svedese delle Scienze e socio straniero dell’Accademia nazionale delle Scienze degli Stati Uniti e dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

Due Nobel all’Ungheria

Ferenc Krausz (61 anni) è nato nel 1962 in Ungheria, a Mór ed è il secondo ungherese a vincere il Nobel nel 2023, dopo che la biochimica Katalin Karikó ha vinto il Nobel per la Medicina il 2 ottobre. Ha studiato a Vienna, dove nel 1991 ha conseguito il dottorato presso l’Università Tecnologica. Attualmente vive in Germania, dove dirige l’Istituto Max Planck per l’Ottica quantistica a Garching e insegna nell’Università Ludwig-Maximilians di Monaco.

 

Foto Twitter @NobelPrize

Il francese Pierre Agostini ha studiato nell’Università Aix-Marseille, dove ha completato il dottorato nel 1968. È un fisico sperimentale e attualmente vive e lavora negli Stati Uniti, nella Ohio State University a Columbus.

Perché questo Nobel è importante

Il premio Nobel per la Fisica 2021, Giorgio Parisi, ha sottolineato la particolare importanza dell’assegnazione dell’attuale edizione del premio. Secondo lui, infatti, il Nobel per la Fisica 2023 agli scopritori dei meccanismi degli attosecondi ha aperto nuove vie inesplorate e potrà portare ad applicazioni che potranno avere conseguenze nella vita di tutti i giorni. “Grande e viva soddisfazione per i nuovi tre premi Nobel per la Fisica” ha dichiarato Parisi. “Con i loro studi hanno fornito all’umanità strumenti per esplorare il mondo degli elettroni all’interno degli atomi e delle molecole. Le loro ricerche aprono strade inesplorate per la conoscenza che avranno rilessi sulla vita di tutti“.