A meno di una settimana dal peggiore terremoto degli ultimi 40 anni a Napoli, il capoluogo partenopeo si è risvegliato nella paura anche il 3 ottobre. Uno sciame sismico è di nuovo in corso ai Campi Flegrei. In particolare una nuova scossa di magnitudo 4.0 è stata registrata alle 22:08 del 2 ottobre con epicentro al confine tra i comuni di Napoli e Pozzuoli, alla profondità di 2,6 chilometri. 

Lo rende noto l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). I napoletani hanno avvertito distintamente il sisma. Non poche persone, per lo spavento, si sono riversate in strada. Segnalazioni sono arrivate da vari punti del capoluogo campano, sia dalla zona collinare del Vomero sia sul lungomare. Ma anche a Posillipo e dalle aree del centro storico a ridosso di piazza del Plebiscito. Da una prima ricognizione, non sembra che ci siano gravi danni.

La zona dei Campi Flegrei è soggetta a numerosi terremoti. Foto Twitter @SkyTG24

Molti non vogliono tornare in casa

Il terremoto ha provocato molta paura nella zona dell’epicentro, dove si registra la caduta di alcuni calcinacci, soprattutto nell’area di Agnano, ma allo stato nessun danno significativo. Le persone si sono però riversate in strada e non vogliono tornare nelle loro abitazioni. Il centralino dei vigili del fuoco di Napoli è stato letteralmente preso d’assalto dalle telefonate di centinaia di cittadini presi dal terrore. Numerose le segnalazioni, sebbene in molti abbiano chiamato perché scossi dalla paura e non per segnalare il verificarsi di danni.

Si è trattato di un terremoto superficiale” ha dichiarato il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Di Vito, intervenuto ai microfoni di Canale 21. “Le persone lo hanno sentito bene soprattutto nell’area di Agnano, più vicina all’epicentro. Ci aspettiamo anche altri eventi, ma al di là di qualche calcinaccio caduto, allo stato non sembra ci siano danni importanti alle strutture“. “L’attività sismica prosegue e proseguirà. Su questo – ha spiegato Di Mauro – nessun dubbio. Il sollevamento del suolo continuerà. La difese da adottare consistono nei comportamenti corretti da tenere. Bisogna gestire la paura e fare tutte le verifiche del caso agli edifici. I terremoti – ha concluso – non sono prevedibili ma posso assicurare che si sta facendo di tutto per mitigare gli effetti del sisma“.

La zona interessata dal terremoto.

Il terremoto del 27 settembre

Tutto è accaduto, come detto, a pochi giorni dalla forte scossa dello scorso 27 settembre, quando si era verificato un violento terremoto di magnitudo 4.2 alle 3.35 del mattino nell’area dei Campi Flegrei. L’avevano avvertito in maniera chiara i cittadini di alcuni quartieri di Napoli. L’ipocentro era stato localizzato a circa tre chilometri di profondità. Non si erano avute notizie di danni a persone o cose. Secondo l’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) si era trattato del sisma più forte degli ultimi 40 anni nel Napoletano.

A Napoli – da Fuorigrotta al Vomero, e dalla Riviera di Chiaia a Capodimonte – in molti si erano svegliati di soprassalto a causa del terremoto durato diversi secondi. Oltre che per il suono delle sirene di allarme. Anche in quell’occasione molte persone erano subito scese in strada. A precedere la scossa di magnitudo 4.2, erano state, il 26 settembre, altre due scosse: una di magnitudo 2.0 alle 23.36 e una di magnitudo 2.2 alle 22.49.